Le persone che negli ultimi mesi si sono ammalate di Covid-19 contraendo Omicron BA.1 non possono ritenersi immuni da una nuova infezione da coronavirus, specie
se causata dalle nuove sotto-varianti BA.4 e BA.5 che da qualche
settimana hanno preso piede soprattutto in Sudafrica. Le due
varianti ‘sorelle’, infatti, sono in grado di bucare l’immunita’
prodotta dopo un’infezione con BA.1, soprattutto nelle persone
non vaccinate. È quanto emerge da una ricerca coordinata
dall’Africa Health Research Institute di Durban in Sudafrica e
pubblicata sulla piattaforma medRxiv, che rende disponibili le
ricerche prima della valutazione da parte della comunita’
scientifica.
Lo studio ha verificato se il siero prelevato da 39 persone
che avevano contratto Omicron BA.1 fosse in grado di
neutralizzare le varianti BA.4 e BA.5, riscontrando un drastico
calo dell’effetto protettivo. In particolare, nelle persone non
vaccinate si e’ osservata una riduzione di efficacia degli
anticorpi di 36 volte contro la sotto-variante BA-4 e di 37
volte contro BA.5. Piu’ contenuto il calo di protezione nelle
persone vaccinate: in tal caso si e’ osservata una riduzione 3,2
volte contro BA.4 e 2,6 volte contro BA.5. In termini assoluti,
tra vaccinati e non vaccinati, si e’ osservata una differenza
protettiva di circa 5 volte.
Cio’ fa pensare, secondo i ricercatori, che “BA.4 e BA.5
abbiano il potenziale per provocare una nuova ondata di
infezione”. È proprio quello che si sta verificando in questi
giorni in Sudafrica, dove si sta osservando una ripresa dei
contagi che fa temere l’imminente arrivo di una quinta ondata.
Per il momento non sembrano esserci motivi di preoccupazione:
“Il nostro scenario piu’ probabile per Omicron BA.4 e BA.5 e’ che
aumenteranno le infezioni ma che cio’ non si tradurra’ in aumento
dei ricoveri e dei decessi”, ha spiegato Tulio de Oliveira,
direttore del Centre for Epidemic Response & innovation della
Stellenbosch University e tra gli autori di uno studio che nei
giorni scorsi ha mostrato come BA.4 e BA.5 in Sudafrica stanno
surclassando le varianti concorrenti a un tasso dell’8-12% al
giorno.
Finora il fenomeno BA.4 e BA.5 riguarda soprattutto il Paese
sudafricano, dove sono concentrati i due terzi dei circa 700
casi riscontrati nel mondo. Tuttavia le due sottovarianti sono
comparse anche in Europa, dove si contano circa 200 casi. In
Italia, a oggi, sono 4 i pazienti infettati dalla variante BA.4;
BA.5, invece, non e’ stata ancora rilevata nel nostro Paese.