Produzione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile: la Procura di Salerno ha disposto ventuno decreti di perquisizione personale, domiciliare e informatica nei confronti di altrettante persone, denunciate per gli stessi reati. L’operazione, che ha interessato le province di Salerno e Napoli, oltre che la Sardegna, la Lombardia, la Calabria e il Trentino Alto Adige ha visto impegnati 100 operatori della polizia postale coordinati dal Centro Nazionale di contrasto alla pedopornografia on line del servizio Polizia delle Comunicazioni di Roma. Durante le perquisizioni gli agenti hanno sequestrato 19 telefoni cellulari e un pc che saranno analizzati
per scoprire eventuali condivisioni con l’esterno del materiale. Le indagini sono scattate dopo che il Tribunale per i minori di Salerno ha segnalato la presenza di un profilo Facebook – in uso a una minore salernitana – contenente immagini di natura pedopornografica. Gli operatori della polizia postale di
Salerno, con il supporto dei colleghi dei compartimenti
Campania, Sardegna, Trentino Alto Adige e Lombardia hanno
passato al setaccio il web, scoprendo l’esistenza di un gruppo
che, attraverso le chat di Messanger e di WhatsApp, avevano
adescato la vittima per produrre materiale pedopornografico. La
giovane, ospite di una casa famiglia del Salernitano,
inizialmente era entrata in contatto solamente con uno dei
ragazzi del gruppo, ma con il passare del tempo e attraverso la
rete, il gruppo si era allargato. Gli accertamenti hanno
permesso di appurare che, oltre allo scambio di materiale,
sarebbero state contrattate anche prestazioni sessuali in cambio
di piccoli regali.