Sono i Giovani Democratici ad aprire la strada verso le primarie del Pd, chiamando a raccolta, nella sede dell’Istituto per gli Studi Filosofici del capoluogo campano, Antonio Bassolino, Leonardo Impegno, Graziella Pagano, Valeria Valente, Tommaso Ederoclite e Gianluca Daniele sul tema “Chi ha paura delle primarie?”. Un interrogativo che alcuni politica 1superano, a cominciare da Bassolino, che chiede di “convocarle al piu’ presto”, fino a Graziella Pagano che sottolinea la necessita’ di presentare nell’assemblea provinciale convocata per il 29 ottobre “un ordine del giorno dicendo che vogliamo farle a Napoli insieme alle altre grandi citta’ che vanno alle primarie per il voto in primavera, come Roma e Milano. Dopo di che – aggiunge – cominciamo a parlare subito della visione della citta’ che vogliamo proporre agli elettori”. Ma una parte del partito che resiste alle primarie c’e’, come spiega il segretario dei GD Marco Sarracino. “Chi ne ha paura – dice – teme che il Pd possa diventare un partito che si apre, che esce dal caminetto e dialoga con la societa’ civile. Il Pd deve ricostruirsi a Napoli ma deve farlo parlando di quello che dobbiamo essere e non di quello che siamo stati”. La paura delle primarie ha radici solide, spiega Tommaso Ederoclite, membro della segreteria provinciale del partito, che sottolinea come “la paura viene dal pasticcio delle primarie del 2011, un elemento – afferma – che aveva spinto anche me lo scorso anno a predicare prudenza per la consultazione sulle regionali. Quello e’ un peccato originale che siamo riusciti a superare con la vittoria di De Luca alle primarie e poi alla Regione, ma non possiamo fare a meno di regole e forti controlli altrimenti si rischia un nuovo pasticcio”. Il “peccato originale” del 2011 e’ invece lavato secondo Gianluca Daniele, consigliere regionale che sottolinea pero’ come il Pd “tornera’ a essere credibile a Napoli definendo chi e’ avversario. Le primarie sono necessarie e alla fine bisognera’ accettare chi ha vinto come candidato di tutti, questo sara’ il segno di un partito serio”. Per Leonardo Impegno le primarie “sono lo strumento migliore per selezionare la classe dirigente ma vanno fatte con regole certe”. Il parlamentare non si sbilancia sulla possibilita’ di scendere in campo, ma sottolinea che “ci vuole un candidato vincente e voglio contribuire a cercarlo insieme agli altri. Sono tra coloro che pensano venga prima la citta’ e poi il Partito”. Un partito che, spiega la parlamentare Valeria Valente “ha fatto un’opposizione fragile a De Magistris in questi anni, dicendo parole ambigue su scelte di fondo della citta’, come su
Bagnoli