Non accenna a battute d’arresto la corsa del virus SarsCoV2 in Italia, con una velocita’ di
diffusione ancora maggiore collegata alla variante Omicron:
nelle ultime 24 ore, toccato il record di 126.888 nuovi
positivi, rispetto ai 98.020 di ieri, mentre la settimana di
Natale ha fatto registrare un’impennata di nuovi casi dell’80,7%
insieme ad una crescita del 20,4% di ricoverati con sintomi e
del 13% di pazienti in intensiva. Il tasso di positivita’ sale
all’11,03% e le vittime, secondo i dati del ministero della
Salute, sono 156 rispetto alle 136 di ieri.
Un quadro in peggioramento in cui i reparti ospedalieri hanno
ormai superato i livelli di soglia per occupazione di posti
letto per malati Covid, mentre altre Regioni si avviano verso la
zona gialla. La situazione appare critica in varie aree del
territorio. In Toscana, ad esempio, si sono registrati 15.830
casi nelle 24 ore, oltre il doppio in un giorno, con un tasso di
positivita’ al 22,69% su quasi 70.000 test, ed i contagi segnano
un record in Veneto con 10.376 casi in sole 24 ore. Anche in
Emilia Romagna, i nuovi casi – pari a 7mila – sono quasi
raddoppiati in un giorno, mentre in Piemonte si e’ registrato il
nuovo record di 11.515 nuovi contagiati e la Lombardia ha fatto
registrare 39.152 nuove infezioni con un tasso di positivita’ al
17%.
Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, ad aumentare
sono anche i decessi: dal 22 al 28 dicembre sono stati 1.024,
con una media di 146 al giorno rispetto ai 126 dei 7 giorni
precedenti (+16%). Da “due mesi e mezzo – spiega il presidente
Nino Cartabellotta – si rileva un aumento dei nuovi casi, che
nell’ultima settimana ha subi’ to un’impennata, superando quota
320 mila, sia per l’aumentata circolazione virale, sia per
l’incremento del numero dei tamponi”. Cosi’ , in 45 province si
rilevano oltre 500 casi per 100.000 abitanti, percentuali che
hanno fatto saltare il sistema di testing.
A preoccupare, e’ innanzitutto il rischio saturazione negli
ospedali poiche’ le soglie di allerta, rileva l’Agenzia nazionale
per i servizi sanitari regionali (Agenas), sono state gia’
sforate. Raggiunge infatti il 17% a livello nazionale (rispetto
alla soglia di allerta fissata al 15%) il tasso di occupazione
dei posti letto nei reparti ospedalieri da parte di pazienti
Covid, ed il valore cresce in 12 regioni con la Calabria e la
Liguria che registrano i valori massimi pari rispettivamente al
30% e 29%. Il tasso di occupazione per Covid nelle terapie
intensive e’ invece passato dal limite massimo del 10% del 17
dicembre al 13% registrato il 28 e 29 dicembre ed e’ in crescita
in sette Regioni. Nelle ultime 24 ore sono 1.226 (ieri 1.185) i
pazienti in terapia intensiva, 41 in piu’ , mentre i ricoverati
con sintomi nei reparti ordinari sono 10.866, 288 in piu’
rispetto a ieri.
A fronte di cio’ , sottolinea Gimbe, i non vaccinati sono
ancora 9,4 milioni di cui 2,3 di over 50 e 3,4 milioni tra 5-11
anni. Una situazione complicata anche dall’enorme ricorso ai
tamponi che ha portato ad un sovraccarico del sistema: nelle
ultime due settimane il numero dei tamponi totali e’ passato da
3.750.804 dell’8-14 dicembre a 5.175.977 del 22-28 dicembre
(+38%). Inoltre, l’indice di contagio Rt sale ancora: da 1,3
registrato prima di Natale, ieri era aumentato a valori fra 1,4
e 1,6 e oggi e’ stimato fra 1,5 e 1,7, indicano i gruppi di
ricerca che calcolano gli indici equivalenti all’Rt elaborato
dall’Istituto Superiore di Sanita’ . La situazione e’ dunque di
allerta, come evidenzia anche il Centro europeo per la
prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che, nella sua
mappa aggiornata sull’andamenti dei contagi nell’Ue, colloca
tutta l’Italia in rosso o rosso scuro. In questo contesto, altre
Regioni ai avvierebbero a passare a breve in zona gialla. Il
giallo scattera’ per il Piemonte dal 3 gennaio, secondo quanto
emerge dal Pre-Report settimanale Ministero Salute-Iss. Anche in
Lazio i dati in crescita relativi a incidenza e occupazione
degli ospedali, se confermati, porterebbero la Regione in giallo
nella prima settimana di gennaio. E l’aumento dei contagi sembra
rendere inevitabile il passaggio alla zona gialla pure per la
Sicilia.