A Napoli, nella signorile via Scarlatti n.40, una raffinata pizzeria “Olio e Pomodoro” dall’arredamento semplice e dai colori che richiamano quelli della pizza margherita, illumina l’angolo di strada, che fronteggia le scale che conducono a San Martino, distinguendosi dalle tante pizzerie, per una clientela raffinata ed elegante. Olio e Pomodoro è un Brand già famoso da oltre 3 anni e la sua firma si trova in Italia e in Francia, e anche questa nuova location al vomero, aperta da poco più di un anno, ha già incassato tantissimi commenti positivi, da parte di chi la frequenta. Salvatore Grasso e i suoi soci, infatti, possono ritenersi soddisfatti di questa loro iniziativa e sono sempre cervelli in movimento, al fine di creare serate di mondanità nei loro locali. Buona la pizza, ottime le “sfizioserie”, ma a questo i proprietari hanno voluto abbinare anche eventi esclusivi, con ospiti di eccezione come Chef rinomati, affiancati da degustazioni delle diverse cantine Italiane. Ogni 2 mesi, infatti, piacevoli cene su invito, sono organizzate per proporre ai clienti appassionati, diversi assaggi dei piatti tipici della regione campana, abbinati a quelli del territorio che è ospitato, in questo caso parliamo di raffinate cene, come quella organizzata ultimamente, curata dallo Chef romano Fabrizio Sepe e dalla maison di vini importanti “Champagne Boizel”. Un menù gourmet a sazietà, che ha arricchito la tavola con un delicato risotto cacio e pepe e una vellutata di gamberi freschi del golfo di Napoli con il profumo di lime e di menta; un simpatico cono di pizza fritta, ripieno di spuma di bufala e colatura di alici di Cetara e fiore di zucca, che riconduce con la memoria al fiore di zucca romano ripieno di mozzarella e alici e diversi assaggi di pizza. La pizza con baccalà alla romana è stata preparata invece, dallo storico pizzaiolo Salvatore Grasso della famosa pizzeria “Gorizia” a piazza Vanvitelli al Vomero, omonimo e padre del proprietario di Olio e Pomodoro, mani esperte italiane che hanno sposato per una sera, il gusto romano. Il tocco finale dell’eleganza è stato donato dalle bollicine dello Champagne, che a tutto pasto hanno accompagnato l’intera serata, presentato con professionalità da Federico Graziani, Top Wine Manager e sommelier. In quest’occasione il sommelier Graziani, che si occupa anche di descrivere i vini dell’azienda vinicola irpina “Feudi di San Gregorio” scelti come vino da tavola per la stessa serata di degustazione, e rappresentati dal responsabile marketing Alessandro Palmieri, ha raccontato la storia della famiglia Boizel, spiegandone con il supporto di un filmato, la nascita di questo rinomato marchio fondato nel 1834 e la passione di questa famiglia per lo Champagne, che ne produce e gestisce la vendita di milioni di bottiglie. Vigneti, quelli dell’azienda Boizel, coltivate in Avenue Champagne, ossia il territorio della Regione Champagne, riconosciuto dal 2015 Patrimonio dell’Unesco. Una serata all’insegna della cultura del cibo e del bere sano, orientare le persone a mangiare “bene” è ormai diventato un sano dovere, perché in un momento storico come quello che stiamo vivendo, dopo il riconoscimento dell’Arte del pizzaiolo napoletano, come bandiera identificativa della regione Campania, la città di Napoli si sta affollando di pizzerie, spesso anche da pizzaioli improvvisati, e quindi bisogna distinguersi per classe e qualità, senza eccedere con i prezzi. Tra gli ospiti, infatti, abbiamo scrutato Giuseppe De Girolamo, giornalista enogastronomico, nonché socio onorario Penna D’Oro della F.I.C. per l’enogastronomia campana, Socio Onorario dell’Associazione Internazionale dei Discepoli di Escoffier, nonché Prefetto per la Campania dell’Accademia Italiana di Gastronomia Storica e Ambasciatore dei prodotti Doc Italy Campania per l’ANDI (Associazione Nazionale Doc Italy), che ha apprezzato l’iniziativa e lo sposalizio delle due regioni. Al tavolo insieme a De Girolamo, presenti anche Alessandro Condurro, del direttivo dell’associazione “Le Centenarie” insieme al Presidente dello stesso sodalizio Antonio Starita e al Vice Presidente Salvatore Grasso senior, accompagnati dalle consorti, storiche colonne portanti di queste famiglie, che hanno sostenuto e sopportato i mariti a dare vita, alla vera storia dei pizzaioli napoletani. Un nuovo disegno di cucina sta nascendo a Napoli sempre a passo con i tempi, ma rispettando instancabilmente la tradizione.
A cura di Sabrina Abbrunzo