Vincenzo De Luca ha firmato ieri un’ordinanza che contiene tutte le misure stabilite dall’Unità di crisi. «Abbiamo deciso di anticipare il più possibile – ha spiegato De Luca – la definizione dei protocolli di sicurezza che consentono, in attesa della data definitiva del via alla ripartcnza delle attività prevista entro questo mese di maggio, di approntare tutte le misure necessarie condivise con le categorie interessate». L’obiettivo è quello di «essere pronti alla fine di maggio per poter programmare la ripresa delle attività già dall’inizio di giugno. II rilevamento della temperatura corporea nei locali che ospitano le cerimonie, la registrazione degli invitati ñ di tutti i partecipanti, oltre all’areazione dei locali, sono alcune delle norme previste. I ricevimenti potranno svolgersi anche al chiuso, a patto che i tavoli vengano disposti in modo da assicurare il di stanziamento di almeno 1,50 metri tra i clienti di tavoli diversi». La distanza è di 1 metro, invece, negli spazi all’aperto. «Il distanziamento tra i tavoli può essere ridotto solo ove si utilizzino – si legge nell’ordinanza – barriere fisiche di separazione ovvero per gruppi di persone in possesso di Card vaccinale o di altra certificazione di avvenuta vaccinazione completa, o di titolo anticorpale immunizzante». La norma vale anche per coloro che dimostrino di aver eseguito «un tampone molecolare antigenico o comunque con prelievo con esito negativo, entro le 48 ore che precedono il ricevimento». Resta invariato l’obbligo della mascherina nei locali interni – tranne quando ci si trova al tavolo – ed anche negli spazi esterni, quando vi sia una distanza interpersonale di meno di un metro. Ripartire subito per rivitalizzare un comparto in agonia era il senso delle richieste pervenute dal settore del wedding nei mesi scorsi . Un invito perentorio, perché il default sembrava una prospettiva concreta. La prossima ripresa delle attività si tradurrà in un’affannosa rincorsa all’inseguimento del tempo perduto. Le aziende devono fare i conti con le conseguenze drammatiche di oltre un anno di matrimoni e tante altre cerimonie rinviate a data da destinarsi, o addirittura annullate.