, La rassegna che porta a Napoli il meglio del Jazz internazionale.
Giovedì 28 gennaio il #CellarTheory offre la possibilità di partecipare alla Piano Masterclass intensiva di Roberto Tarenzi (dalle ore 16:30 alle 19:30); a seguire il Diamond Trio presenterà in esclusiva il disco “Trio Live” di recentissima uscita.
Formato dal talentuoso pianista Roberto Tarenzi e da due illustri esponenti del jazz italiano ed internazionale, Dario MUSICA 11Deidda (basso) e Roberto Pistolesi (batteria), il Diamond Trio riunisce tre musicisti poliedrici, innamorati dell’improvvisazione e della musica a trecentosessanta gradi, che possiedono una profonda conoscenza del jazz tradizionale (ma non solo) e vantano un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero e collaborazioni con i migliori artisti della scena musicale internazionale.
Il loro album Trio Live rilegge alcune pagine del Great American Songbook ed esplora composizioni originali senza compromessi: destinazione purezza.

Piano Masterclass intensiva: giovedí 28 gennaio, 16:30 – 19:30
Concerto giovedí 28 gennaio dalle ore 22,00
Ingresso concerto €5
Masterclass + concerto €30

Diamond Trio:
Roberto Tarenzi scopre il jazz nell’adolescenza e studia con Ray Santisi presso i seminari della Berklee School a Umbria Jazz nel 1994, Franco D’Andrea e Enrico Pieranunzi a Siena Jazz 1996, Enrico Intra e Roberto Pronzato presso i Civici Corsi di Jazz di Milano, dove si diploma nel 1999.
Nel 1995 entra a far parte della Big Band diretta da Enrico Intra con cui incide “Italian Club Graffiti” (Erga-Peer Music), “NIght Creature”, “New Perspectives” e “New Italian Graffiti” (Soul Note) ed accompagna, tra gli altri: Dave Liebman, Max Roach, Bobby Watson, Bob Brookmeyer, David Murray, Eddie Daniels, David Raksin, Franco Cerri, Enrico Rava, Franco Ambrosetti, Giovanni Tommaso.
Nel 2000, ispirandosi alla musica del pianista Ahmad Jamal, insieme a Lucio Terzano e Tony Arco fonda il CUES Trio con cui incide “Introducing CUES trio” (DDQ-SoulNote 2001) e “Cues trio meets David Liebman – FEEL” (Abeat records, 2002).
Nel 2003 incontra James Cammack, contrabbassista storico di Ahmad Jamal, con cui tiene una serie di concerti in Italia e registra l’album “Rather Odd” (2008).
Nel 2005 registra con il quartetto di Nat Su il CD “Volatile” (TCB-Montreux) e dal vivo con Dave Liebman; da queste sessioni nascono gli album “Dream of Nite” e “Negative Space”, prodotti in Europa dalla Emarcy-Universal e usciti negli USA per la prestigiosa etichetta VERVE.
All’inizio del 2006 è a New York, dove svolge un’intensa attività concertistica nei club e registra “Comes Love”, (Blue Note-EMI Music) con la cantante Alice Ricciardi, “The Right place” (Emarcy-Universal) di Gaetano Partipilo, “13 Floors” e “Dig Deep” (Music Center) e “Locomotion” (SoundHills) con Franco Ambrosetti e Michele Bozza.
Di ritorno dagli Stati Uniti viene scelto insieme ad altri undici pianisti in tutto il mondo per partecipare alla “Thelonious Monk International Piano Competition”, esibendosi di fronte ad una giuria presieduta da Herbie Hancock e comprendente, tra gli altri, Danilo Perez e Andrew Hill.
Nel 2008 è a Roma dove inizia un’intensa attività concertistica con Stefano Di Battista e Rosario Giuliani, e collabora con Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Dario Deidda, Fabio Zeppetella, Fabrizio Bosso, Max Ionata. Di recente uscita è il suo ultimo CD dal vivo “Trio Live”, con Deidda e Roberto Pistolesi.

Dario Deidda, premiato dalla rivista musicale specializzata “InSound” (2010) e dalla nota rivista “Jazz It” come miglior bassista jazz italiano (dal 2010 al 2014), inizia a suonare la batteria a sei anni, ma verso gli undici anni si innamora del basso elettrico e viene iniziato dal salernitano Mario Ferrigno. Si diploma in contrabbasso a Salerno, ma non abbandona mai il basso elettrico e il pianoforte.
Ama definirsi un musicista a 360°, ma il suo mondo musicale preferito è il jazz, di cui conosce sia le radici che le tendenze più attuali, e in cui tenta spesso di imporsi con uno strumento inusuale per il genere, ovvero il basso elettrico e sperimentando strumenti semiacustici che possano dare uno spessore sonoro alternativo al contrabbasso.
Nel 2003 incide il suo primo cd “3 from the Ghetto” (Go Jazz, USA) con Julian O. Mazzariello e Stephane Huchard ed alcuni ospiti tra cui S. Di Battista e suona nel primo album da solista di Clyde Stubbfield, storico batterista di James Brown.
Ha al suo attivo collaborazioni con artisti internazionali come Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Marina Rei, Paola Turci, Samuele Bersani, Barbara Cola, Ivano Fossati. Dal 1998 al 2003 suona nelle band e big band di Carl Anderson (“Giuda”nel famoso musicalmovie “Jesus C. Superstar”) in tour in Italia e nel 1999 nel tour di Pino Daniele; infine dal 2003 al 2007 è il bassista di Fiorella Mannoia.
Ha tenuto un consistente numero di seminari in Italia e all’estero sulle tecniche bassistiche e sull’improvvisazione jazz in scuole musicali, conservatori e università, tra cui la Berkley School di Boston (USA) nel 2006. Insegna basso elettrico al Conservatorio di Salerno nei corsi sperimentali del triennio di jazz.

Roberto Pistolesi, batterista poliedrico che ha attraversato molti mondi musicali per approdare alla musica jazz, studia violino e pianoforte e frequenta il conservatorio di musica classica per cinque anni prima di approdare allo strumento della sua vita.
Comincia a suonarlo da autodidatta appena adolescente, poi perfeziona lo studio con personalità del calibro di Azeglio Izzizzari, Maurizio Dei Lazzaretti, Fabrizio Sferra, Pierpaolo Ferroni, Giampaolo Ascolese, John Arnold.
Inizialmente specializzato nel pop-rock, nel 2005 cambia radicalmente ambiente e si dedica alla musica jazz. Da quel momento inizia gradualmente a collaborare con tutti i jazzisti della capitale e con gli stranieri di passaggio, entra in contatto con il festival di Jazz tradizionale di Ascona (Svizzera), dove suona con il quartetto di Attilio Troiano e con trio del pianista cantante David Paquette.
Nel 2007 è a New York dove suona con Steve Slagle e Dave Stryker, Carol Sudhalter, Virginia Mayhew e prende lezioni – tra gli altri – da Kenny Washington, luminare della batteria jazz e Sam Ulano, ormai ultra ottantenne, che tuttora prepara batteristi e non per i musical di Broadway.
Tornato in Italia, forma il suo primo quartetto ed inizia a collaborare con il pianista Roberto Tarenzi, con il quale forma un trio stabile che svolge attività concertistica in Italia e all’estero.
Tra le numerosissime collaborazioni con jazzisti e non, figurano: l’orchestra Sete Sois Sete Luas, il sassofonista Stefano Di Battista, il cantautore Ivan Segreto. Inoltre fa parte del gruppo di Gegè Telesforo, con il quale registra il disco “Nu Joy”. I progetti attuali comprendono jazz trio, che vedono tra i componenti molti giovani leoni del jazz, quali Domenico Sanna, Enrico Zanisi, Mauro Schiavone.

Il Cellar Theory
Nato nel 2007, in una cantina di Via Bonito a Napoli, il Cellar Theory si è sempre ispirato ai Kellerclub berlinesi, veri e proprio club sotterranei ricavati da cantine, apparentemente chiusi al pubblico, ai quali si accede tramite scalette impervie, e che – nonostante la forma grezza e l’arredamento approssimativo – sono spesso il fulcro della vita notturna e musicale della capitale tedesca.
Nel 2013 ha cambiato location, ma ha conservato lo spirito originario, quello di posto dove essere se stessi e dove ascoltare una musica che non è scesa a compromessi: jazz, rock, elettronica, cantautorato – e tutto quello che in un genere non rientra – vi trovano lo stesso spazio di espressione, purché si tratti di progetti nuovi, di sperimentazione, di espressione di chi ha davvero qualcosa da dire in campo musicale.
E non solo: alla musica si combina l’arte in tutte le sue forme, dal video alla fotografia passando per la performance, e in generale per qualunque voce cerchi spazio fuori dai soliti circuiti.

SCHEDA EVENTI/CALENDARIO GENNAIO 2016
#cellarLive:
Venerdì 29 Fratelli Calafuria
#CellarAltramusica
Sabato 30 Messina / Signorile presentano BANABA