Il Giappone, così come tutto l’Oriente, esercita da sempre un fascino molto particolare sulla sua controparte del pianeta. A quest’attrazione nella seconda metà del 1800 è stato dato un nome: Japonisme. Così i francesi avevano identificato la forte ondata di contaminazione nipponica in arte, moda e letteratura, un magnetismo che oggi rivive profondamente anche in Italia in nuove forme. Dai film di Miyazaki e Guillermo del Toro fino a Dragon Ball e Naruto, senza dimenticare le tendenze “detox” gastronomiche e gli splendidi kimoni, i tessuti e i ricami sashiko, il Giappone non è mai stato così vicino.
A Milano si è da poco conclusa la prima mostra monografica dedicata a Utagawa Kuniyoshi, maestro di ukiyoe amato per la sua florida immaginazione, particolarmente espressiva nelle silografie raffiguranti i suoi eroi-briganti del romanzo Suikoden, ammirati dalla critica così come dalla folla di visitatori degli ultimi mesi. Il mondo immaginifico che ha preso vita nelle opere dell’artista ha influenzato la nascita di manga, anime e anche il lavoro di tatuatori che tutt’oggi si ispirano ai suoi disegni.

In Italia gli appassionati di anime e manga crescono ogni anno, non solo tra i più giovani. Film d’animazione come le opere di Hayao Miyazaki sono dei classici ormai insidiati anche nella cultura italiana da cui non si può prescindere, capaci di incantare diverse generazioni. Dal 1993 Lucca Comics, kermesse italiana dedicata ai fumetti, celebra ogni anno il meglio del genere e riserva al Giappone un’intera sezione speciale, a riconferma della grande passione italiana per la tradizione manga. Dragon Ball e Naruto sono solo due esempi di quanto l’immaginario giapponese faccia parte della nostra vita quotidiana, dalle programmazioni tv al merchandise onnipresente tra negozi di giocattoli e non solo. I videogame hanno dato nuova vita a questi personaggi, oltre a creare mondi totalmente nuovi da cui sono scaturite saghe moderne oggi di fama planetaria come Hunger Games che si ispira a Battle Royale, film diretto da Kinji Fukasaku romanzo che ripropone la trama del romanzo di Koushun Takami.
Anche il regista messicano Guillermo del Toro, fresco di una pioggia di oscar per il suo ultimo film, non è immune al fascino giapponese, come ci ha dimostrato nel 2013 con il suo Pacific Rim, film che trae ispirazione dai Kaijū, “strane bestie” del cinema giapponese, che torneranno quest’anno sul grande schermo.

Per tornare al mondo letterario, non è sfuggito proprio a nessuno il successo universale di Marie Kondo con il suo best seller Il magico potere del riordino, la nuova bibbia per chi ha bisogno di fare ordine dentro e fuori di sé imparando qualche lezione di ispirazione zen. E dalla pulizia “spirituale” è un attimo passare al detox del proprio corpo: i trend che arrivano dall’oriente sono sempre i più quotati. Dopo l’ondata di tè macha (cinese) da gustare in versione liquida (ma anche all’interno di verdi ricette), in Italia si è acceso l’interesse per il sakè e già proliferano locali specializzati dove degustarlo liscio oppure mixato all’interno di cocktail fino a poco fa introvabili nei nostri bar. Ma la vera nuova scoperta in ambito culinario sembra essere il Konjac, radice ricca di fibre che favorisce la perdita di peso – un utile alleato per sostituire, di tanto in tanto, la classica pasta!