Commercio i negozi, per resistere ci si affida al delivery. Si resta aperti, ma a porte chiuse. I titolari dei negozi di abbigliamento e gioielleria non rinunciano alle vendite del 24 dicembre. Un’unica grande onda di protesta e reazioni è partita dalla Costiera sorrentina, ha coinvolto Castellammare di Stabia, Caserta, Salerno ed è approdata a Napoli. Se le disposizioni del presidente della Regione De Luca impongono, la Vigilia di Natale, di tenere parte dei negozi chiusi a tutela della salute non resta che il delivery. E chi non vuole rinunciare all’idea del rega lo e non è alla ricerca di articoli da bambini o di elettronica, in vendita in negozi che possono restare aperti — può contattare sui social, al telefono, online, con una mail qualsiasi attività e ordinare un regalo che sarà consegnato da un corriere. Anche direttamente all’indirizzo del destinatario. «La chiusura del 24 dicembre solo per gioiellerie, accessori e abbigliamento creerà ulteriori gravi perdite per il nostro settore e allora rilanciamo con una formula che è già ampiamente adottata dal settore della ristorazione» sottolinea la presidente di Confcommercio Napoli Carla della Corte, facendo propria un’idea di Gianni Di Meo, presidente dell’associazione a Castellammare di Stabia, d’intesa con i presidenti di Confcommercio Caserta e Salerno, Lucio Sindaco e Giuseppe Cagliano. «Domani sarò in negozio dalle io alle 14 per offrire un servizio e, al tempo stesso, portare avanti una protesta — racconta la presidente, titolare di una storica gioielleria di Ghiaia —. Le consegne saranno effettuate da un corriere e, nel rispetto delle regole, daremo un segnale nuovo. Siamo stati fortemente discriminati e sono state adottate scelte penalizzanti per noi». Consegne a domicilio