Dopo la stesa di camorra di venerdì notte, proseguono senza sosta le indagini dei carabinieri per risalire ai volti dei cecchini che armati di tutto punto hanno sparato all’impazzata contro vetture e abitazioni. Circa una ventina i bossoli recuperati ma, secondo le testimonianze di alcuni cittadini, potrebbero essere un centinaio quelli esplosi e non ancora rinvenuti. E oggi, con il senno di poi, non è inverosimile aspettarsi ulteriori e nuove incursioni. Dopo un periodo di calma apparente l’incubo delle stese si è materializzato in tutta la sua violenza. La gente è stanca e non vuole parlare, basta farsi un giro per capire che nessuno si sente più al sicuro. La paura di subire ritorsioni in una cittadina in cui si conoscono tutti o quasi è possibile e palpabile. Gli esponenti del clan egemone sul territorio tè li trovi sotto casa o peggio ancora fuori al bar a degustare aperitivi come se nulla fosse, gestendo a mo’ d’impresa lo spaccio di droga e le attività estorsive. A squarciare il silenzio surreale di queste notti d’agosto, venerdì notte, decine e decine di colpi di pistola e fucile esplosi contro quattro autovetture parcheggiate lungo Corso Europa (compresa una farmacia), e in via San Pietro. Addirittura sparati ad altezza d’uomo e nei muri di alcune abitazioni. Il raid è avvenuto nelle zone frequentate e abitate dagli esponenti del clan Ferone. Un vero ñ proprio raid armato compiuto da almeno sei sicari a bordo di tré potenti moto che hanno tenuto in scacco un intero paese.