Chiaia,territorio di conquista del vandalismo e della devastazione. Vittima prescelta, stavolta: via Carlo Poerio. Una delle vie più curate dai commercianti. Via i vasi di terracotta, sparsi in mille pezzi sulla strada e sui marciapiedi. A terra i ciclomotori. Distrutte le piante, oltre ai vasi, strappate dal terreno anche quello sparso e a mucchi sul cammino dei pedoni. Vandalizzate macchine. Cestini dei rifiuti divelti. Ecco i vandali della movida vetri e vasi rotti, danni a Chiaia come l’Iraq. La mattina di ieri, domenica, quello che viene definito impropriamente ormai “il salotto buono” della città, è territorio di conquista del vandalismo e della devastazione. Vittima prescelta, stavolta: via Carlo Poerio. Una delle vie più curate dai commercianti che non si arrendono, che fanno riunioni saltando il pranzo e anche la cena per discutere di luminarie pagate da loro e non più dall’ente Comune, per bandire concorsi di “bellezza” per i balconi fioriti, per abbellire con cuori e decorazioni il piccolo pezzo di centro che, elegante o no che lo si voglia chiamare, era un bei posto e non lo è più. Non lo è più perché è la piazza delle razzie di chi esce dalle serate alcoliche, di chi si raduna per inutilità e di chi, dopo aver trascorso senza scopo il suo finesettimana, pieno di rabbia e di rancore devasta quello che gli altri hanno messo in piedi con fatica e soldi propri. Domenica mattina, in via Carlo Poerio, perciò, via i vasi di terracotta, sparsi in mille pezzi sulla strada e sui marciapiedi. A terra i ciclomotori che potrebbero anche appartenere a coetanei dei vandali ma poco importa. Distrutte le piante, oltre ai vasi, strappate dal terreno anche quello sparso e a mucchi sul cammino dei pedoni. E già che ci siamo, rompiamo e sfregiamo anche un po’ di macchine. Cestini dei rifiuti, in una città ormai fatta di rifiuti, divelti anche quelli e gettati nelle aiuole dei palazzi contro alberi e arbusti, per romperli, per farli a pezzi. E perché no? Infieriamo anche contro le vetrine: il piacere di far del male. Di fare danno. In una strada che cerca in tutti i modi di mantenere il suo decoro. Alla Riviera di Chiaia, poi, hanno vandalizzato una fermata di autobus, rompendo il vetro dietro la panchina. Francesco de Giovanni, presidente della Municipalità di Chiaia, ha visto quasi per primo, foto sui social e sotto casa sua: «La prima cosa che farò stamattina è scrivere al questore: è una spirale di violenza che come cittadini non possiamo accettare. Una cosa è il furto, la bravata. Ma la città abbandonata nelle mani delle bande non è ammissibile. Un anno e mezzo fa ne parlai con l’allora questore De lesu, che inviò a Chiaia più polizia. Le cose migliorarono, Ma, si sa, quando metti un nuovo presidio, sguarnisci una zona: non dura. La prima cosa dev’essere il controllo del territorio, sennò gli aggressori vanno a ruota libera. Ho letto stamattina in altri contesti che la gente ha paura di uscire da casa. Hanno rotto vetrine, ma se beccavano qualche coppia, ci poteva scappare il morto. Non è mancanza di senso civico, ma violenza: delle peggiori». Il presidente fa appello alla collaborazione dei negozianti: «Mettere a disposizione, come abbiamo deciso in Municipalità alle riunioni bimestrali sull’ordine pubblico, i nastri delle telecamere puntate sulla strada». Di videosorveglianza parla da almeno due anni il Comitato Chiaia viva e vivibile e la sua presidente, Caterina Rodino. «Non è opera di passanti, ma di giovani che hanno abbondantemente dato fondo ai drink. Quando arrivi a fare le 4 o le 5 di mattina per strada normalmente sei fatto o bevuto. La cosa triste è che noi che abitiamo in queste strade, non ci siamo minimamente meravigliati di vedere le foto di questa devastazione. Da due anni chiediamo la Confcommercio – Noi restiamo aperti anche fino a tardi, è un pericolo. Quest’estate due incappucciati mi hanno strappato tutte le piante dalle fioriere e le hanno lanciate contro le vetrine di fronte. Li abbiamo visti grazie alle telecamere. Chiedo che siano eliminati gli ostacoli per avere tutti la videosorveglianza. È la sola cosa utile». In via Carlo Poerio piante distrutte, cestini dei rifiuti divelti Vandalizzata fermata di un autobus I residenti: è violenza”