Migliaia di turisti a Napoli per le feste pasquali e tutto esaurito anche per il week-end del 25 Aprile. Ma a fianco di questi dati certamente lusinghieri non si può non esimersi da fare anche valutazioni critiche parallele: la carenza di turismo-1strutture di accoglienza di fascia intermedia (tre stelle); la piaga dei pargheggiatori abusivi; l’assenza di ostelli della gioventù per giovani; il problema “sicurezza pubblica”; le condizioni igienico -sanitarie, delle nostre strade, precarie con cassonetti stracolmi soprattutto in prossimità di importanti siti d’arte; il settore dell’accoglienza ridotto ai minimi termini o addirittura inesistente; cantieri perennemente aperti; Info-point, segnaletica stradale turistica ai minimi termini se non addirittura inesistente, personale dedicato all’accoglienza e all’orientamento turistico assente; servizi resi dall’Ente e qualità di vita in generale non all’altezza della situazione e quant’altro. Insomma si può definire un boom inutile in considerazione del fatto che manca una programmazione a 360° e 365 giorni l’anno; mancano investimenti (anzi si operano tagli al settore turistico da parte di codesta Amministrazione); non si fa nulla nonostante numerose interrogazioni da me presentate per riscoprire, ad esempio, antichi mestieri, a valorizzare luoghi abbandonati come il fossato di Castel Nuovo che potrebbe ospitare bancarelle con oggetti folkloristici e dell’artigianato locale, le tanto amate carrozzelle, le feste di piazza e le sagre, tanto per moretto-1citare qualche esempio. Eppure i dati di questo boom sono sotto gli occhi di tutti, anche se è doveroso precisare che quasi in massima parte si tratta di un turismo “mordi e fuggi”, (favorito certamente dalla sicurezza dei nostri territori, come il resto d’Italia, al riparo da attentati terroristici e dal ricco patrimonio artistico-culturale che vantiamo); di turisti che spesso non ritorneranno più a Napoli anzi porteranno nelle loro terre di origine il ricordo, sì di una città d’arte eccellente, ma anche di una città con un turismo cosiddetto “non sostenibile”, non valorizzato al meglio e con tante carenze ed inefficienze. Rappresentando il turismo, come in altre città d’Italia vedi Torino, Firenze, Venezia, un indotto notevole, una modalità per valorizzare l’ambiente ed il territorio, un’occasione di crescita economica, l’opportunità di creare nuovi posti di lavoro, la riqualificazione di interi quartieri, l’aumento dei servizi resi ai turisti e nel contempo ai cittadini, un miglioramento netto della qualità della vita e delle condizioni ambientali ed urbanistiche. Occorre, per quanto finora detto, che a Napoli il turismo venga valorizzato al massimo, considerato che si tratta di un patrimonio ereditatoci dal passato e non certamente frutto dell’inventiva di passate o attuali Amministrazioni e affinchè rappresenti:

– Strumento di tutela ambientale e di valorizzazione turistica
– Sia un Turismo sostenibile
– Turismo beneficiario e promotore di un ambiente migliorato
– Forme di intervento integrato per uno sviluppo sostenibile

Di tutto ciò non c’è stata traccia nel Bilancio di Previsione 2017-2019 u.s. alcun elemento o azione di progettualità e/o programmazione a breve e lungo termine.