Ancora guai giudiziari per mons. Nunzio Scarano, ex addetto contabile dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede: il prelato e’ stato rinviato a giudizio con l’accusa di usura ed esercizio abusivo del credito. La top 1decisione, come riportano alcuni organi di informazione, e’ stata assunta dal gup del tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini, su richiesta del pm Elena Guarino. A Scarano sono contestati quattro prestiti con tassi usurai per un ammontare di 120mila euro. L’inchiesta della procura salernitana prende il via dalle indagini svolte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria in merito al presunto riciclaggio di denaro dello Ior per il quale Scarano e’ sotto processo dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Salerno. Mons. Scarano, difeso dall’avv. Silverio Sica, avrebbe prestato 40mila euro alla commercialista Tiziana Cascone, che si e’ costituita parte civile, 20mila (due tranches da 10mila euro) a un medico, marito di una sua nipote, e 50mila finiti sul conto dell’associazione romana per la promozione di eventi “Terra mia”. Il 18 gennaio Scarano e’ stato condannato per calunnia dal tribunale di Roma, e assolto dall’accusa di corruzione per la quale nel giugno 2013 il prelato era finito in carcere. La vicenda era quella del tentativo di far rientrare dalla Svizzera con un jet privato circa 20 milioni di euro.