Il leghista travolto dai fischi il leader della Lega giura che tornerà a Mondragone per la «gente perbene», ma intanto ieri ha dovuto abbandonare il campo seppellito da fischi, cori, lanci di acqua e striscioni tra cui il più soft recitava: «Salvini vattene, pensa ai problemi del tuo Nord». La cittadina sul litorale domizio, in provincia di Caserta, epicentro di un focolaio di coronavirus che una settimana fa ha fatto esplodere la rivolta tra la comunità di braccianti bulgari e i residenti, ha riservato un’accoglienza burrascosa all’ex ministro dell’Intemo. «Buffone». «Sciacallo», «Lavaci col fuoco» sono solo alcuni degli slogan che gli sono stati destinati. Qualcuno gli ha pure tirato addosso dell’acqua dalle bottigliette e lui ha replicato ironico «Bene,ho anche il caldo». zio previsto e la visita a lido Kursaal. E non ha nascosto amarezza e disappunto: «Senza quei teppisti la cosa sarebbe stata tranquilla, senza lancio di sassi, bottiglie e uova. Davanti alla violenza non si può parlare di opportunità». Il suo bersaglio sono gli antagonisti: «Non sapevo che per venire a Mondragone servisse l’ok dei centri sociali. Ci hanno chiamato le madri che abitano in questi palazzi e noi siamo venuti». La protesta è avvenuta vicino al gazebo della Lega subito fuori della zona rossa dei palazzi ex Cirio. Mentre i sostenitori lo accerchiavano e chiedevano selfie, gruppi di contestatori gli davano del buffone. «È mio dovere esserci per i tanti cittadini per bene presenti ha chiosato Salvini con i giornalisti