Dal clic sul carrello del sito al
commesso che in videochiamata porta il cliente in giro per lo
show room, illustra il capo a cui e’ interessato e magari lo
prova per lui, descrivendone vestibilita’ e comfort. Per aiutare
il proprio personale nell’evoluzione della vendita a distanza
Moorer, marchio di alta gamma del Made in Italy (piumini
distribuiti nei mercati internazionali del lusso), ha
organizzato delle vere e proprie session per spiegare tecniche e
modalita’ degli acquisti senza la prova diretta in camerino.
“Abbiamo sempre creduto e investito nell’e-commerce ancora prima
che arrivasse questa emergenza – ha spiegato l’Ad Moreno
Faccincani – E questo ci ha aiutato molto: chiudiamo il 2020 con
un 20% in piu’ , meno di quello che avevamo previsto prima della
crisi, ma ne siamo felicissimi lo stesso”. A tenere alto il
fatturato hanno contribuito anche le vendite a distanza. “Ho
sempre pensato, e molto prima del lockdown, che fossero
fondamentali – ha detto l’ad – Mi piace l’idea che anche chi
non abbia un negozio vicino possa acquistare i capi che vuole”.
Gli show-room di nuovo chiusi ‘fisicamente’ , sono rimasti
quindi aperti in modo virtuale al pubblico. “Da subito abbiamo
studiato come si doveva organizzare al meglio la vendita a
distanza – ha spiegato il direttore generale Antonella Bompensa
– Come allestire il negozio ad esempio, per dare al cliente che
telefona le stesse sensazioni che se fosse presente oppure quali
argomentazioni usare, che tono di voce e’ preferibile:ecco questo
forse e’ stato l’aspetto piu’ difficile da superare, una certa
timidezza da parte nostra, mentre invece l’approccio telefonico
richiede piu’ sfacciataggine, ma ora sta andando tutto
benissimo”. Per il futuro Moorer conta di portare avanti i
progetti che aveva in cantiere, dall’ampliamento delle categorie
merceologiche alle aperture di nuovi negozi (previste nel 2020 e
rinviate di un anno) a tutti i servizi di integrazione per
l’e-commerce dal reserv al pick up in store;