L’autore napoletano che racconta della Torino magica

Enzo Orlando, l’autore che si divide tra le sue due città Torino e Napoli, ha ancora molto da raccontare al suo pubblico. Dopo la prima scommessa su cui la casa editrice Bonfirraro ha voluto puntare, presentando l’autore a Torino in occasione del Salone internazionale del libro, adesso tocca a Napoli, città natale di Enzo Orlando, che torna nella sua città di origine per parlare alla gente partenopea delle nuove indagini del commissario Moretti. Il libro verrà presentato il 17 giugno alle ore 18.00 presso la libreria IoCiSto di Napoli. Dialogheranno con l’autore le due blogger Ida Basile e Marilena Cracolici, e Francesco Soverina, storico dell’Università degli studi di Napoli l’Orientale.

Se nel suo primo romanzo, “Il diario Lombroso e il killer dei musei”, Enzo Orlando ha dato voce a due dei simboli cardini di Torino, il Museo Lombroso e il Museo nazionale del Risorgimento, con il secondo romanzo l’autore rievoca la figura misteriosa e storica di Gustavo Rol, il sensitivo torinese che ha diviso in due l’opinione pubblica, tra chi lo stimava e ne seguiva con interesse le “doti sovrannaturali”, e chi invece lo accusava e lo criticava pensandolo quale inventore di infondate e inesistenti illusioni.

Perchè Enzo Orlando, torinese d’adozione e napoletano d’origine, ha voluto scrivere su Rol?

“mentre facevo le mie ricerche sulla Torino “magica” per il mio primo romanzo, sono rimasto fortemente suggestionato dalle testimonianze delle persone che hanno conosciuto e frequentato Gustavo Rol. Gli “esperimenti” che effettuava nel suo salotto erano stupefacenti. Ho pensato che l’investigatrice Claudia Bonivént, da appassionata del mistero e da fan di Dylan Dog, non poteva farsi sfuggire l’occasione di curiosare, nell’appartamento dove Rol visse metà della sua vita”.

Una nuova indagine per il commissario Moretti. Si ripresentano nuove piste e nuovi contesti: da un lato Torino, i Portici di Carta e l’assassinio di un libraio, e dall’altro il meridione del 1861, ed efferati delitti a sfondo sessuale ai danni di giovane ragazze.

La storia intreccia passato e presente, in una continua indagine che porterà Moretti di fronte un bivio: due piste, una legata a delitti risalenti al 1861, pista che viene aperta da una missiva trovata in casa del libraio assassinato. La seconda riporta Moretti nuovamente indietro nel tempo, stavolta però gli si ripresenta la medium, già protagonista durante la sua precedente indagine per l’omicidio Lombroso.

L’autore, appassionato di musica jazz e non solo, riesce tra le pagine del libro a far suonare al commissario Moretti, dopo tanto tempo, la tromba durante una“jam session” davanti a un pubblico competente.

Il mistero non si chiude, ma si infittisce con l’ombra di una delle figure più iconiche della Torino magica e misterica: Gustavo Rol, la cui assenza si fa presenza per le strade di una Torino in cui Moretti cerca ancora una volta di risolvere i suoi misteri, i suoi delitti, e stavolta con nuove ombre al suo fianco.

La conferma, per Bonfirraro editore, della validità dell’autore e del suo personaggio, il commissario Moretti.

Biografia

Vincenzo Orlando si è laureato in Architettura a Napoli nel 1988.

Da sempre appassionato di musica e di narrativa gialla. A 14 anni divorava uno dietro l’altro i gialli di Ellery Queen e Aghata Christie.

A 25 anni la sua passione per la musica lo porta a sospendere gli studi universitari e a collaborare in qualità di bassista, con il noto cantautore napoletano Nino Buonocore e con diversi artisti della scena musicale napoletana degli anni ‘80. Dopo questa esperienza durata circa due anni decide di riprendere gli studi e di conseguire la laurea.

Nel 1995 si trasferisce a Torino dove insegna per quattro anni in vari Istituti materie tecniche.

Nel 1999 viene assunto, a seguito di concorso, al Comune di Torino, dove tutt’ora lavora come architetto, occupandosi di edilizia sportiva.

Il diario Lombroso e il killer dei musei è il suo sorprendente romanzo d’esordio. L’ombra di Rol è il suo ultimo libro.