Come e perche’ la ‘monnezza’ e’ diventata oro: in dieci ore di registrazione e oltre cento pagine di verbali, Nunzio Perrella, tra il giugno 1992 e l’aprile 1993, dopo aver deciso di diventare collaboratore di giustizia, racconta cio’ che c’e’ libri-1da sapere sul traffico dei rifiuti in Italia. Il suo racconto, oggi, e’ diventato un libro di Paolo Coltro, giornalista del Corriere della Sera, dal titolo “Oltre Gomorra – I rifiuti d’Italia”. Nel libro, che e’ una mappa delle aree in cui negli ultimi due decenni sono stati interrati e conferiti, illegalmente, i rifiuti speciali, viene raccontato cosa e’ accaduto in Campania negli anni passati in merito allo sversamento dei rifiuti industriali. Perrella, camorrista pentito che per primo denuncio’ il sistema di sversamento illegale dei rifiuti, ricostruisce, insieme con Coltro, la propria storia che si intreccia con quella criminale. A conferma del suo racconto, fornisce anche un lungo elenco di nomi, localita’, circostanze di smaltimento dei rifiuti, scarti industriali molto pericolosi per l’ambiente e la salute, mettendo a disposizione della magistratura e delle forze dell’ordine un quadro preciso di un patto scellerato tra imprenditori senza scrupoli e camorristi. Alla presentazione del libro, edito da Cento Autori, per la collana “Fatti e Misfatti”, diretta da Nico Pirozzi, oggi a Napoli, Perrella e’ arrivato con il volto coperto per motivi di sicurezza. “Ho messo tutto per iscritto cosi’ da far sapere chi sono i veri responsabili – ha detto – Ad oggi, hanno pagato solo le miserie di Napoli perche’ quello che c’e’ a Napoli non e’ camorra e’ miseria”. “Solo quando il Nord si e’ riempito di rifiuti – ha affermato – si e’ cominciato a mandarli al Sud”. “Questo e’ un libro sui motivi che l’hanno condotto prima a
collaborare poi a raccontare – ha spiegato Coltro – Sarebbe
facile dire che se si fosse tenuto diversamente conto delle sue
dichiarazioni, nel 1992, si sarebbe potuta evitare la Terra dei
fuochi, ma forse non e’ cosi'”. “Occorre capire perche’, oltre
Gomorra, le istituzioni a tutti i livelli non sono intervenute
come avrebbero dovuto – ha concluso – Comprendere perche’ si e’
arrivati alla Terra dei fuochi e’ un piccolo passo avanti nella
comprensione di un processo che poteva essere gestito in altro
modo”.