Un viaggio nel pensiero di un Paese’tradito tradito dalla liberta”, dove le ‘lite non hanno piu’ il coraggio di dire il vero e di fare i conti con le minoranze organizzate sotto la bandiera del ‘dirittismo’. E’ quello compiuto dal direttore de Il Mattino Alessandro Barbano nel suo ultimo saggio “Troppi diritti”, presentato ieri sera alla libreria Rizzoli in Galleria a Milano, alla presenza tra gli altri del banchiere Giovanni Bazoli, presidente emerito di
Intesa Sanpaolo.
Secondo l’analisi di Barbano, e’ un’ipertrofia dei diritti cio’
che spiega il declino italiano: un virus che ha infiltrato tutte
le culture politiche del nostro tempo, bloccando ogni tentativo
di riscatto della societa’. E i sintomi della ‘malattia’ sono sotto gli occhi di tutti: in politica, nel campo del sapere, in
quello della sanita’ e anche in quello dei media, dove internet e
social network hanno scalzato la mediazione del messaggio della
carta stampata, stravolgendo spesso il messaggio veicolato e
favorendo la proliferazione delle fake news.
La combinazione di diritti e tecnica si e’ cosi’ tramutata in
un fattore di indebolimento e disgregazione della stessa
democrazia. “La tecnologia non e’ un danno ma la ‘sfida’ sta nel
governare le possibilita’ che ci ha dato”, ha sottolineato
Barbano. “Ci sono oggi masse internettiane di ragazzi che hanno
delle abilita’ eccezionali ma non la conoscenza del mezzo”. Il
rischio e’ che la tecnologia diventi “una fabbrica di
radicalismo, in quanto mezzo e abilita’ usata senza assumersi la
responsabilita’ morale del suo potenziale”, ha concluso.