Nella bella città, nell’ambito della bella rassegna “Le Luci ed il Mistero” della fondazione Alfonso Gatto si è inaugurata una particolarissima mostra d’arte che rappresenta una speciale visione di ritrattistiche contemporanee provenienti da uno straordinario progetto dell’artista Giovanna Iorio.

“Voice Portraits” ovvero, ritratti vocali, più semplicemente immagini astratte di spettrogrammi delle voci originali di poeti , del passato e contemporanei , che leggono loro testi e poesie. Tracce sonore trasformate in colore che stimola la visione dello spettatore coinvolto emotivamente anche nell’ascolto del testo originale.

Giovanna Iorio vive e lavora a Londra dal 2017. Le sue raccolte di poesia sono: La memoria dell’acqua (Ghaleb Editore); Mare Nostrum (CFR 2012); In-chiostro (Delta 3 Edizioni 2013); Al cappero piace soffrire (Progetto Cultura 2013); Una Venere nel Tevere (CFR 2013); La/crime/ndays (CFR 2014), Lucciole & Lanterne (Progetto Cultura 2015; prefaz. Luca Cenisi), Frammenti di un profilo (Pellicano 2015), Haiku dell’Inquietudine (Fusibilia 2016), La neve è altrove (Fara 2017), Poesie d’amore per un albero (Albeggi Edizioni 2017) e Succede nei paesi (Fara 2018). In uscita, per EscaMontage, la raccolta Ora rischiara.
Come ultimo ed innovativo progetto, ha creato la Poetry Sound Library Map, la prima mappa mondiale delle voci poetiche (2018), collezionando e custodendo da anni voci e suoni che a suo avviso devono ritornare ad essere ascoltate. Infatti lei stessa dichiara: “pochi hanno la fortuna di incontrare ed ascoltare la voce di un poeta in carne ed ossa, e quando accade brilla l’aria. Credo che questo incontro possa cambiarci la vita. Io ho vissuto la mia infanzia in un piccolo paese dove le storie più belle si raccontavano a voce. La tradizione orale in cui sono cresciuta mi ha insegnato il valore della voce. M’incanta ancora un narratore che sappia usare la voce per ammaliare. I poeti, soprattutto alcuni, vanno ascoltati. Non credo che fare ascoltare al mondo le voci dei poeti ( senza far pagare alcunchè all’ascoltatore) possa essere qualcosa che produca polemiche o nemici. O forse sì? Comunque il libro è diventato un oggetto molto più commerciale del necessario e forse anche la poesia. La Poetry Sound Library almeno non è un’operazione commerciale, è soprattutto una idea di mondo e di poesia: ospita il mondo e la sua diversità poetica. Agli ascoltatori lascia il compito di navigare, ascoltare, perdersi…”

A cura di Pino Attanasio