Commedia toccante e di particolare significato reso ancora più forte perché inserito in un contesto giovanile che poco spazio lascia all’immaginazione. Sembra che attori e regista abbiano quasi una “missione”…. far riflettere il pubblico cultura-1sul valore delle diversità che siano religiose, culturali, sessuali, territoriali, o dovute a malattie invalidanti quali autismo e affini. Aspetto particolarmente delicato che sembra i potenti del mondo vogliano in qualche modo affossare forse spinti dalla brama di potere e di ricchezza economica, in un mondo che ci vuole tutti uguali trovarsi catapultati in un altra dimensione per riflettere beh… non è cosa di tutti i giorni. La commedia infatti vede l’intrecciarsi di tante storie… Un’esilarante cameriera araba che si trova a lavorare a casa di una famiglia napoletana e si ambienta talmente bene da sembrare essa stessa una napoletana anche se con alcuni retaggi che la sua cultura d’origine le ha lasciato. Un professore di sostegno che riesce con pazienza e devozione ad aiutare un ragazzo autistico non solo a superare l’anno scolastico ma anche a fargli quasi da padre diventando un confidente e un amico, ma pronto a farsi da parte al rientro del padre del ragazzo che l’aveva abbandonato. Il padre di un ragazzo autistico che decide di abbandonare la famiglia quando scopre la malattia del figlio non sentendosi pronto ad una tale responsabilità, avendo riposto, come tutti i genitori, tanti sogni e progetti su quel figlio, salvo poi pentirsene e rimediare all’errore. Una mamma che, come spesso accade resiste e combatte come solo le donne possono fare per i propri figli…. vedendo in quella sua diversità una marcia in più. Riuscendo poi sul finale a mettere da parte il suo orgoglio di donna perdonando il marito forse proprio per il bene del figlio anche e sopratutto con l’aiuto di suo padre, nonché nonno del ragazzo che con i suoi comportamenti esilaranti riesce a far sorridere e commuovere allo stesso tempo l’intera platea. Una ragazza sorda e un ragazzo autistico che si innamorano e vivono in un mondo tutto loro, fatto di giochi di carezze e di sorrisi e che… riescono a farsi spazio nel cuore del pubblico regalando attimi di estrema dolcezza alternati a situazioni di rabbia e disorientamento. Un ragazzo gay… che decide di fare outing scontrandosi duramente anche se solo inizialmente, con il giudizio di amici e parenti perché si sa… puntare il dito è la cosa più semplice che si possa fare. Una ragazza di origini mussulmane nata e cresciuta a Napoli, che come tante altre viene data in sposa ad un ragazzo scelto dalla sua famiglia ma decide di ribellarsi essendosi innamorata di un coetaneo napoletano. La reazione dei genitori inizialmente dura e tipica di quel popolo, vede la ragazza prelevata con forza dal suo mondo e portata nella sua terra natale ma poi capiscono l’errore e la riportano a Napoli decidendo di farla vivere liberamente. La descrizione di alcuni dei personaggi rende chiaro lo spessore di questa commedia che però non risulta mai pesante e lenta alternando abilmente momenti toccanti con altri divertenti che tengono il pubblico con il fiato sospeso quasi come ad aspettare sempre il colpo di scena. Il finale della commedia lascia tutti senza parole… gli attori tornano sul palco… ognuno con un palloncino a forma di cuore rosso…si predispongono l’uno di fianco all’altro e ….. quando lo girano e si legge la frase che è l’embelma di questa commedia: “L’AMORE NON RAGIONA MAI