Party in casa, pranzi affollati, compleanni con danze e musica ad alto volume. Anche durante il
ponte di Pasqua la voglia di festeggiare, in diversi casi, ha
avuto la meglio sulle precauzioni sanitarie e sul rispetto delle
norme anti-Covid. E nell’Italia tornata tutta zona rossa per il
weekend pasquale sono fioccate ovunque le multe per i
trasgressori, spesso segnalati dai vicini di casa infastiditi:
2500 le sanzioni elevate e 106mila tra persone e attivita’
controllate, secondo il bilancio del Viminale. I controlli hanno
visto in campo 70mila uomini delle forze dell’ordine e anche
droni per sorvegliare non solo le citta’ ma anche parchi e
spiagge, luoghi prediletti in altri tempi per le famose gite
‘fuori porta’ di Pasquetta.
Polemiche a San Marino per un party non autorizzato giovedi’
scorso al quale avrebbero partecipato diversi esponenti politici
per celebrare i nuovi Capitani Reggenti, i capi di Stato della
Repubblica che vengono eletti ogni sei mesi. Sul Monte Titano
sono state almeno sei le persone identificate, a loro e’ stato
contestato, in alcuni casi, il mancato uso delle mascherine, in
altri anche l’assenza di distanziamento sociale. Risultato:
multe dai 500 ai mille euro. Dopo l’episodio due consiglieri del
movimento Rete, i parlamentari Alberto Giordano Spagni Reffi e
Gloria Arcangeloni, hanno fatto pubblica ammenda: “Non e’ stato
un festino preorganizzato, ma un evento improvvisato, al cui
invito abbiamo risposto con eccessiva superficialita’ . Non
possiamo esimerci dall’esprimere amarezza per l’accaduto,
rimettendo il nostro mandato al consiglio direttivo del
movimento Rete”.
Piu’ che i temuti assembramenti sono state le feste
clandestine a dare lavoro alle forze dell’ordine. Vicino Genova
una dozzina di ragazzi si sono ritrovati in una casa privata a
due passi dal mare: hanno alzato cosi’ tanto il volume della
musica che i vicini indispettiti hanno chiamato i vigili urbani.
Tutti identificati e multa da 400 euro ciascuno. Stessa sorte
per tredici peruviani sorpresi in un’abitazione di Firenze.
Sabato, invece, al Lido di Pomposa nel Ferrarese erano ben venti
i giovani, fra i 17 e i 25 anni, pizzicati mentre partecipavano
ad un party privato. Rumori molesti e schiamazzi hanno
infastidito gli abitanti della zona che hanno allertato le forze
dell’ordine: 8mila euro di contravvenzioni complessive e, per i
minorenni, la notifica ai genitori. Ma non sono solo i ragazzi a
trasgredire: ben 44 persone, tra i 20 e i 45 anni, sono state
scoperte, lo stesso giorno, a far festa in un’abitazione a
Milano.
Compleanno con multa a Gassino, vicino Torino, dove 13
persone si erano ritrovate in una casa e hanno pagato caro il
festeggiamento ‘proibito’. Festa interrotta pure a
Montespaccato, a Roma, dove i carabinieri hanno identificato e
sanzionato tutti i presenti. A Trieste niente sconti nemmeno per
tre rumeni che stavano ascoltando musica ad alto volume e
mangiando insieme nella corte di un condominio: gli altri
inquilini del palazzo, segnalando gli schiamazzi, li hanno fatti
multare. Party pasquali anche a Milano: i carabinieri hanno
trovato 16 studenti universitari mentre ascoltavano musica ad
alto volume in un appartamento e 19 in un altro mentre
consumavano alcolici. Nell’hinterland, a Buccinasco, diversi
giovani erano assembrati in un bar a bere insieme: il locale e’
stato chiuso per 5 giorni. Stessa sorte per un locale vicino
Napoli, dove sabato notte e’ stato interrotto un party abusivo:
quando sono arrivati i militari, allertati da alcuni vicini, e’
scattato il fuggi fuggi generale. Ventiquattr’ore dopo,
all’ombra del Vesuvio, decine di ragazzi sono stati sorpresi a
ballare, senza mascherina, in un appartamento di corso Umberto
I. Due di loro sono stati arrestati, l’impianto audio e la
consolle sono stati sequestrati. E il sabato della vigilia sulla
costiera amalfitana, a Minori, e’ toccato al sindaco Andrea Reale
interrompere, togliendo di forza i tavolini ai commensali, un
pic nic abusivo sul lungomare organizzato da IoApro, un
movimento composto da commercianti ‘economicamente esasperati’
dalle restrizioni Covid.