La Napoli della zona gialla ritrova, in massa, la voglia di mettere il naso fuori di casa, anche se gli ospedali iniziano a lanciare nuovi allarmi sui posti letto che si riempiono con troppa facilità; la città che s’è piegata alla crisi sanitaria e a quella economica non ha più voglia di ripiegarsi dietro la paura cosi azzarda assembramenti al limite del consentito e forse anche oltre. Bar e ristoranti riscoprono l’emozione dei clienti in attesa, il commercio muove leggeri passi, però il prezzo da pagare potrebbe essere davvero elevato. Prima di avventurarci nel racconto della giornata del lungomare vogliamo immergerci con voi nel Centro Storico dove, finalmente, da ieri la gente ha ricominciato a muoversi. Nulla di clamoroso, intendiamoci, però i napoletani hanno deciso di riprendersi anche quella porzioncina di Napoli abbandonata dai giorni del primo lockdown e non riscoperta nemmeno durante la finestra di “libertà” delle feste natalizie, quando sono stati favoriti ² centri di shopping più accorsati. Persone a passeggio lungo via Tribunali e via Benedetto Croce, crocchie di ragazzi seduti ai tavolini dei bar , famiglie con bimbi a scattare foto, qualche timido acquisto nei negozi che hanno resistito alla tempesta della crisi e hanno disperato bisogno di clienti. Ecco così che i pomeriggi. Caserta si colorano di gruppi di giovani assembrati, a poca distanza, e in diversi casi senza mascherina. La scena ritratta in foto è quella delle anguste stradine del centro. Certo le folle delle notti della Movida sono solo un ricordo e lo resteranno almeno fino a giugno. quando si spera di contare almeno 40 milioni di vaccinati. Quello che una volla veniva definito il ‘morale’ della popolazione reggerà? Difficile a dirsi. Pochi sono stati i ristoratori ad aver aderito alla campagna nazionale di apertura dei propri locali soprattutto per la paura di dover sommare al danno, la perdita di clienti e le restrizioni in atto, anche la beffa di una multa. Aumentano però le indiscipline dei singoli che, soprattutto in fatto di mascherine e di stanziamento, restano le forme di ‘distrazione’ più pericolose che, al momento, possiamo permetterci, La Campania è ancora fuori dall’elenco delle zone arancioni e rosse e si tiene in una più ‘libera’ zona gialla. L’aumento del contagio, però, è dietro l’angolo e le piccole concessioni quotidiane che viviamo in questi giorni sono troppo importanti per essere perse per le ‘distrazioni’.