Stati Uniti e Sardegna sempre piu’ vicini nel segno dell’Opera Lirica. La collaborazione e lo scambio si concretizzano stavolta con il debutto cagliaritano in prima europea de “La Ciociara” di Marco Tutino. Si tratta di un nuovo allestimento del Lirico di Cagliari, in coproduzione con la San Francisco Opera. Ispirata al celebre romanzo di Alberto Moravia portato sul grande schermo nel film-capolavoro di De Sica, debutta nel capoluogo sardo il 24 novembre alle 20.30 con repliche fino al 3 dicembre. Il percorso di internazionalizzazione – promosso da Ue, Governo, Regione e Teatro Lirico – ha preso il via nell’aprile 2016 con “La campana sommersa” di Respighi approdata, dopo Cagliari, alla New York City Opera e proseguito durante tutto l’arco della Stagione musicale 2017. Ora l’asse si rafforza con l’attesissima messa in scena dell’Opera in due atti e che vede nella parte principale Anna Caterina Antonacci, tra le piu’ importanti voci liriche contemporanee. “Abbiamo sostenuto con grande convinzione l’operazione del Lirico di Cagliari, progetto che punta all’internazionalizzazione e innovazione delle produzioni ma anche alla valorizzazione turistico-culturale degli attrattori territoriali della Sardegna – sottolinea il vicepresidente della
Regione Raffaele Paci – Stanziando 4 milioni e 700mila euro
abbiamo deciso di completare questo progetto con un doppio
obiettivo: favorire la sinergia fra le realta’à artistiche della
Sardegna, perche’é facendo rete creino un circuito regionale
importante, e rafforzare le collaborazioni internazionali in
modo da far conoscere ed esportare le nostre eccellenze.
L’ottimo successo di questa operazione del Teatro Lirico, che e’
la nostra piu’ grande impresa creativa, dimostra che la direzione
e’ quella giusta. Abbiamo un patrimonio esclusivo, con
caratteristiche uniche: le collaborazioni internazionali sono
fondamentali per farle conoscere al mondo e la Giunta continuera’à
con forza a supportarle”. Soddisfatto il sovrintendente Claudio
Orazi. “Proseguiremo con determinazione su questa strada anche
nei prossimi anni – assicura – per rappresentare la musica e
l’opera italiana nel mondo”.