di Mimmo Falco.

Sono trascorsi oltre trenta giorni dall’adozione in Italia delle misure di quarantena, e la situazione determinatasi con la crisi pandemica del Covid-19 è di fatto stazionaria,o per meglio dire il Paese presenta uno scenario fortemente differenziato tra le varie zone italiane. Il numero delle morti nelle regioni del nord tocca punte di 11.185 in Lombardia, con cifre altrettanto raccapriccianti per, il Veneto con 1.026 il Piemonte 2.171,ed ancora l’Emilia Romagna con 2.903 Poi a seguire tutte le altre ,ed ecco che quando leggiamo il numero dei decessi nelle regioni meridionali la Campania 293,la Calabria 73,la Sicilia 190, la Puglia 307, ci colpisce la forte disparità di morti tra Nord e Sud. Perché si è verificata questa enorme differenza? Per una serie di ragioni che cercherò di chiarire secondo il mio parere.Primo il comportamento assunto dalle varie comunità del nord,ricordiamoci lo slogan Milano non si ferma, con tanto di foto con illustri personaggi a bere aperitivi nei locali alla moda, ed ancora l’egoismo e la smania di fare soldi e non fermare le attività industriali e commerciali,con i mezzi di trasporto (metropolitane ed autobus ) zeppi all’inverosimile. Ed ancora la concezione e la gestione delle RSA ( le case di riposo per anziani) prive di un fattore imprescindibile che è quello dell’umanità che deve accompagnare sempre le cure mediche hanno determinato una situazione catastrofica e che ha fatto registrare morti a migliaia.Invece al Sud,abbiamo constatato un atteggiamento diverso da parte della popolazione, che ha veramente attuato il ” distanziamento fisico” senza se e senza ma.Alcuni esempi devono essere ricordati, come quelli assunti dai ristoratori del lungomare partenopeo, del Borgo Marinari e di Santa Lucia, seguiti a ruota da tutti in città e provincia che anticiparono la chiusura,prima delle disposizioni del Governo, un atto di responsabilità sociale incontrovertibile e provato, basta vedere facebook gli interventi di Sasà Starita, e di Antonino Della Notte, che annunciavano la chiusura anticipata delle loro attività Poi la grande capacità del nostro sistema sanitario, certamente non perfetto, ma che ha dimostrato di essere pronto ad affrontate questa nuova emergenza con professionalità .A ciò aggiungiamo la testarda volontà del Presidente De Luca, il primo tra i Governatori di Regione a rendersi conto del pericolo reale ed a dettare il calendario delle misure idonee per fronteggiare l’epidemia.Ora siamo alla vigilia di un nuovo capitolo, come riaprire le attività in sicurezza, e come fronteggiare la crisi economica, ebbene la Campania anche in questa occasione sta dimostrando di guardare al futuro predisponendo piani articolati per settori che prevedono riaperture graduali in sicurezza e misure di sostegno alle imprese.Ponendosi anche il problema della mobilità personale di cittadini provenienti da regioni ad alto rischio,prevedendo l’adozione di misure di isolamento sociale per quanti dovessero venire in Campania e rappresentare inconsapevolmente un veicolo di diffusione del virus. Una posizione chiara,condivisibile,necessaria,per il bene di una collettività che ha dimostrato di sapere essere protagonista attiva del suo tempo. Mimmo Falco