A cura di Teresa Lucianelli: Nuova proposta del gusto tradizionale partenopeo con apertura dei locali superiori per il noto brand partenopeo, che inaugura all’insegna di un progetto enogastronomico dedicato all’innovazione, quella che partendo dalle certezze del passato, diventa ricerca, rinnovamento, sperimentazione

Assunta Pacifico apre un nuovo ristorante, al piano superiore del noto punto ristorativo con dehors su via Foria, nella zona dell’antico Orto Botanico, vicinissima al Centro Storico, nel cuore di Napoli: “Innovative, A Figlia d”o Marenaro”, progetto pensato dalla famiglia per le nuove generazioni.
Nuove sale, ognuna con una destinazione diversa e segnata da colori e parati differenti a formare un’alternativa parallela alla location madre, curata da Giuseppe Scicchitano, figlio trentenne primogenito di Assunta, erede del testamento culinario di famiglia, con un considerevole bagaglio di saperi squisitamente partenopei, che si rinnovano e acquistano charme, indirizzando l’offerta degustativa ad una clientela nuova e più esigente.
Giuseppe ha voluto impreziosire le sale con un design elegante ed esclusivo, scegliendo di rendere differente dall’altra ogni room. Ogni ambiente riporta a un tema, nell’architettura come negli arredi. Spicca la raw seafood room, area dedicata ai crudi con vetrina a vista, il adotti da cocktail lounge e quello per la dining experience.
Il format è diverso e va oltre la tradizione, che è la principale caratteristica de A figlia d’o Marenaro, ma punta comunque sulla semplicità dell’offerta – presentata in maniera spettacolare – e sulla qualità del pesce alla quale ha sempre tenuto in maniera particolare Assunta Pacifico, conosciuta nel settore della ristorazione partenopea, per aver fondato insieme al marito Nunzio, il brand di comprovato successo, il cui nome riporta la mente inevitabilmente alla zuppa di cozze caratteristica, quella ricca del Giovedì Santo che i napoletani in particolare e i campani in generale, amano mangiare praticamente sempre.

Al piano, anche una cucina dedicata e una cantina.
Nel menu di Innovative nuovi piatti che Assunta e Giuseppe presentano come innovativi. Tra essi, la melanzana di parmigiana, decisa alternativa alla parmigiana classica, e i ricchi bocconi prelibati che napoletanizzano i finger food, contraddistinguendo l’inizio del pasto in maniera piacevole e stimolante verso i piatti veri e propri, di terra e di mare. Assaggi preparati con materie prime di qualità garantita preparati con la ferma intenzione di donare agli ospiti food experience da ricordare e da ripetere alla prima occasione. Poi, i conchiglioni con ricotta, belli da vedere e buoni da mangiare, le linguine nel cartoccio trasparente, gli involtini di gamberi flambé, la zuppetta di mare – deliziosa! – i dolcetti “uno tira l’altro”, il finger di pastiera…
Il progetto enogastronomico basato sul l’esperienza di tre generazioni, dedicato alla tradizione che si rigenera attraverso nuova linfa e all’accoglienza verace e caratteristica, è fondato sulla ricerca di nuove versioni delle pietanze tipiche, confortata da una forte 
memoria e animata dal desiderio di sperimentazione, pure nel rispetto dell’eredità gastronomica della quale si sente comunque forte la presenza.
La cucina partenopea diventa dunque “Innovative” con questo nuovo ristorante, il cui concept nasce dalla parola tradizione, “tradere”, con l’intento anche di diffondere un patrimonio culturale in ambito ristorativo che punta all’attualizzazione delle più famose pietanze territoriali, soprattutto ma non esclusivamente marinare.

In questo discorso si inserisce la salvaguardia della lingua napoletana, erroneamente indicata da alcuni dialetto, con la sua storia e le sue nobilissime origini, e le radici della Napoli Capitale in un preciso periodo nel quale era tutto un fiorire e la genialità era parte della quotidianità, anche in ambito culinario.
I nomi dei piatti sono tradotti anche in napoletano, su precisa scelta di Giuseppe, seguace della Napoletanità e orgogliosissimo della sua nascita. Per lui, l’apertura di Innovative è un atto d’amore verso la città, le radici e la famiglia, alle quali tiene moltissimo.

“Innovative” vuole parlare, nell’intenzione dei suoi ideatori e soprattutto di Giuseppe Scicchitano di amore per l’ospitalità, ed essere nasce luogo autentico di memorie dalle quali parte il nuovo che non dimentica il passato ma da esso trae spunto e forza.
A completamento dell’offerta un’ampia carta dei vini e invitanti cocktail selezionati con attenzione e approvati da Giuseppe Scicchitano con l’ececutive chef Sergio Scuotto e il barman Michele Picone. Innovative viene proposto come location elettiva per pranzi e cene, altrettanto per un aperitivo dagli spiccati requisiti di qualità concreta e impostazione avanzata.
Nella Wine cellar, etichette regionali, italiane e straniere, prodotti particolarmente interessanti, produzioni limitate, formati particolari.

Sale affollatissime per l’inaugurazione, siglata tra l’altro dalla presenza, tra i rappresentanti istituzionali, del vicepresidente del Consiglio Comunale di Napoli, Fulvio Frezza e benedetta con grande partecipazione da Padre Alfonso d’Errico, prodigo di toccanti parole che hanno coinvolto i cuori dei presenti. Poi rituale brindisi curato dal noto sommelier Pietro Marotta, AIS, e degustazioni coordinate dal giovane maître Alessandro a capo di una Brigata di Sala altrettanto giovane.
Tra gli intervenuti, il presidente campano dei Disciples d’Escoffier, Nicola Di Filippo, la presidente dell’Associazione Rosa Bianca contro la violenza alle donne e la violenza di genere, Concetta Bianco; il couturier Mimmo Tuccillo, giornalisti, blogger, influenzer e tantissimi buongustai fedelissimi del gusto partenopeo.