Con l’autunno alle porte, anche la campagna vaccinale contro l’influenza comincia ad avviare i
motori. Date ufficiali non ce ne sono, ma gli addetti ai lavori
indicano il mese di ottobre come periodo di inizio delle
somministrazioni. La novita’ di quest’anno e’ che ne faranno parte
anche i farmacisti, estendendo cosi’ l’attivita’ dopo i corsi di
formazione sulla piattaforma dell’Istituto superiore di Sanita’
che hanno loro consentito di vaccinare contro il Covid.
In Gazzetta Ufficiale intanto e’ stata pubblicata la determina
dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che autorizza
l’aggiornamento, per la stagione 2021-2022, della composizione
dei vaccini influenzali autorizzati secondo la procedura
registrativa nazionale.
Il coinvolgimento delle farmacie e’ contenuto in un
emendamento al Dl 105 di luglio, gia’ approvato alla Camera e in
fase di definizione nei prossimi giorni in Senato. Solo
successivamente sara’ siglato il protocollo d’intesa con il
governo. I farmacisti, stando al provvedimento, potranno
inoculare il farmaco alle persone dai 18 anni in su. Il
servizio, spiega Federfarma, riguardera’ anche coloro che hanno
diritto al vaccino gratuito: i fragili e le fasce d’eta’ dai 60
anni. Per queste categorie di cittadini saranno le regioni a
rifornire direttamente le farmacie
Due i canali previsti: i cosiddetti aventi diritto, cioe’
coloro che non devono pagare la vaccinazione, dovranno
presentare alla farmacia di riferimento soltanto la prescrizione
del medico di famiglia. L’inoculazione e’ a carico del Servizio
sanitario nazionale che provvedera’ al rimborso. Chi invece ha
un’eta’ compresa tra i 18 e i 59 anni e non appartiene alla
fascia dei fragili, puo’ comprare l’immunizzante in farmacia e
decidere se farselo somministrare altrove o dal farmacista. Che
in questo caso ricevera’ dal cliente 6,16 euro per la
prestazione, oltre al prezzo del farmaco.
L’emendamento prevede anche che i farmacisti, a vaccinazione
avvenuta, alimentino l’Anagrafe vaccinale nazionale.
Le farmacie, dicono da Federfarma, intanto si sono
organizzate per tempo avviando anche autonomamente
l’approvvigionamento delle fiale, per evitare le carenze
registrate lo scorso anno, quando non tutte le regioni erano
riuscite ad essere virtuose e in alcune si erano verificati
ritardi rispetto alla domanda. Per il 2020-21 la richiesta di
vaccino contro l’influenza aveva avuto un aumento del 50%
rispetto agli anni precedenti e non tutti i cittadini erano
riusciti ad averlo.