Flaconi di Epo e di altri ormoni della crescita acquistati dall’Asl per essere somministrati ai malati oncologici finivano cronaca-1nelle mani di ciclisti amatoriali ed ex professionisti, decisi a doparsi nel tentativo di migliorare le prestazioni sportive nelle ‘Gran fondo’. Si chiama ‘Ruote pulite’ ed arriva dalla Spezia l’ennesima indagine antidoping. Destinatario di un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, Daniele Attolini, 51 anni, infermiere del reparto di Oncologia dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia nonche’ ciclista amatoriale, con l’accusa di peculato, cessione ed assunzione di sostanze dopanti. Sette le persone denunciate a vario titolo dalla Squadra mobile della Spezia per la cessione e l’assunzione delle sostanze vietate: tra questi, alcuni ciclisti, un dirigente della societa’ amatoriale romagnola presso cui lo stesso infermiere militava e svolgeva il ruolo di
preparatore atletico a favore di alcuni ciclisti, e il titolare
di un’attivita’ spezzina specializzata nel settore ciclistico.
Secondo gli investigatori, Attolini alimentava la fitta rete
di commercio illegale di ormoni della crescita: confezioni di
eritropoietina, somatotropina e somatomedina, non reperibili in
farmacia ma somministrati esclusivamente in ambito ospedaliero,
che sarebbero spariti dagli scaffali del magazzino di Oncologia
per andare a foraggiare il mercato nero, venduti a 200 euro a
dose. Una ‘rete’ che poteva contare anche sulla collaborazione
di altri sportivi, tra cui alcuni ciclisti della stessa societa’
in cui milita Attolini, e il proprietario di un’attivita’
commerciale, atleta di rilievo internazionale nella categoria
‘master’, gia’ squalificato nel 2008 proprio per l’assunzione di
farmaci dopanti, che avrebbe gestito lo smercio dei prodotti
dopanti tra i clienti del suo negozio.
Per ‘blindare’ le indagini, scattate nel luglio dello scorso
anno, oltre ai pedinamenti che hanno consentito di documentare
le cessioni di sostanze vietate, i poliziotti hanno trovato la
collaborazione delle direzioni di gara di due importanti ‘Gran
fondo’ del panorama nazionale, quelle di Varese e di Savona:
mirati controlli antidoping, eseguiti al termine delle gare,
hanno consentito di riscontrare la positivita’ di alcuni atleti
preparati e assistiti proprio dall’infermiere-ciclista. Oltre
all’arresto, gli investigatori della Mobile hanno eseguito anche
cinque decreti di perquisizione tra le province della Spezia,
Forli’ e Cesena, nelle quali sono state rinvenute numerose
confezioni di medicinali dopanti e di altri farmaci che, da un
accertamento preliminare, sono risultate illegalmente asportate
da strutture ospedaliere: in corso ulteriori approfondimenti.