L’abuso di filmini a luci rosse gioca un ruolo essenziale nel 56% dei divorzi ed è provato che chi li guarda registri cali di desiderio con la partner abituale
Causa del 56% dei divorzi  porno è la rovina dei nostri matrimoni “Ella sgonnella e scopre la caviglia con un fare promettente e lusinghier”. Le parole della Bohème pucciniana ci tramandano il polso di ciò che costituiva uno scandalo sociale a metà ‘800. segue -» a pagina 13 Una pericolosa assuefazione che dura dall’800 Porno sfascia famiglie. L’abuso di filmini a luci rosse gioca un ruolo essenziale nel 56% del divorzi Ed è provato che chi li guarda registri cali di desiderio con la partner abituale segue dalla prima. Già all’epoca, tuttavia, circolavano, più o meno furtivamente, fotografie pornografiche: morbidi nudi di donna, dalle forme canoviane e dalle pose modeste che oggi non ecciterebbero nemmeno un ergastolano. Facendo un confronto con la pornografia (legale) attuale, a portata di clic, si deve ammettere che se ne sono fatti di progressi. Oggi abbiamo materiale infinitamente più estremo e più accessibile, con decine di categorie per tutti i “gusti”, con tutte le combinazioni possibili e immaginabili e le più fantasiose attrezzature. Qui non si ha a che fare con Fevoluzione della cultura, dato che la fisiologia dell’eccitazione sessuale non è molto diversa tra quella di un individuo di un seco lo fa e un contemporaneo. Attraverso questo confronto storico, tutti possono verificare l’assuefazione erotica”, fenomeno distruttivo di massa del quale nessuna autorità sanitaria italiana si sta occupando pur trattandosi di salute pubblica, legalità, educazione. Non c’entra la morale o la religione. Di ricerche ce ne sono a bizzeffe: lo studio dello psicoterapeuta americano Peter Kteponis “Uscire dal tunnel” (D’Ettoris Editori) mostra che gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni sono i maggiori fruitori di pornografia online che, tra l’altro, gioca un ruolo nel 56% dei divorzi. La maggior parte dei molestatori sessuali iniziato con la pornodipendenza che sta crescendo tra le femmine. Soprattutto, essa produce effetti sulla chimica del cervello, proprio come alcol, gioco, sigarette e droga, ma non è proibita, ne tassata e nemmeno si consapevolizzano i fruitori con scritte del tipo “attenti, può creare dipendenza”. In un Paese a crescita sottozero come il nostro, è interessante come, stando dalle ricerche, la pornografia online porti gli uomini a dare minor valore alla fedeltà sessuale e maggiore al sesso occasionale con conseguente decadimento della prospettiva matrimoniale-familiare. La distorta dimensione della sessualità crea danni all’interno della coppia, anzi produce cambiamenti nel cervello che lo rendono meno sensibile al piacere con una donna reale.È di questi giorni una ricerca dell’Associazione europea di urologia secondo cui più video pomo si guardano, più si rischia di fare flop nella vita reale con problemi di erezione e calo del desiderio. Del resto, non ci vuole una laurea per intuire che se uno è abituato avisionare le prodezze di pomoattrici 25enni, magari avrà qualche difficoltà con la consorte attempatella, dopo 20 anni di matrimonio. Ê mentre questa realtà corruttiva avanza senza controllo nelle case di tutti e negli smartphone dei nostri ragazzi, i “vaghi dami in seta ed in merletti” del salottino radicai scatenano mille “battaglie” sull’apprezzamento “sessista” di un allenatore, sulla barzelletta osé di Berlusconi , sull’asterisco alla fine delle parole, e su mille altre sciocchezze. Evidentemente sono cosi casti e puri da non aver mai cliccato su un sito pomo, senza vedere la degradazione di quei corpi femminili. Se è vero che le “attrici” si prestano volontariamente, chissà se i nostri benpensanti si sono chiesti che idea della sessualità si possa produrre nella mente di un ragazzo.