Sangue, sofferenza, stupore. Tre parole che caratterizzano l’opera “Il baciamano”di Manlio Santarelli, andata in scena al teatro CAT di Castellammare di Stabia, con l’ottima regia di Giovanni Esposito. Un dramma difficile, che affronta uno dei grandi tabù del pensiero umano occidentale. Anche se il tema, vero o presunto, viene trattato con ironia, rimane un tema forte, magari impossibile da materializzarsi, nel momento in cui si intreccia con un sentimento che nasce proprio lì, nel degrado assoluto e nella più assoluta distanza che possa esistere tra due esseri umani. Eppure avviene, nonostante l’orrore, il disgusto, l’ostilità e la rabbia dettata dalla completa indigenza . In una donna ormai priva di qualsiasi tratto di femminilità, riaffiora il seme di un’ umanità autentica e fa esplodere emozioni irresistibili che la Janara non aveva mai conosciuto, in quel suo mondo fatto di sopraffazione e di violenza quotidiana.
La sofferenza di questa donna è stata resa potente da una meravigliosa Susy Del Giudice, così come la nobiltà degli ideali di un rivoluzionario giacobino, ci è arrivata tutta, grazie al bravissimo Giulio Cancelli.
A cura di A. Bellissimo.