Protesta di fotografi, operatori turistici e organizzatori di eventi: «A rischio 35mila cerimonie nel 202]: 80 mila addetti senza lavoro» Tiziano Valle Chiedono ristori ñ date certe per programmare una stagione che per il 40% – dicono – è già compromessa, gli operatori del mondo del wedding che si sono dati appuntamento ieri a Napoli per far sentire le proprie ragioni. Sono fotografi, wedding planner, produttori di bomboniere, operatori turistici. Un centinaio circa quelli che si sono ritrovati davanti alla sede della Regione Campania in contemporanea con i flash mob organizato in altre dodici piazze italiane. Trentacinquemila i matrimoni che ogni anno si organizzano in Campania: nel 2020, segnato dalla pandemia, altissimo ñ stato il numero di quelli rinviati. Di qui la richiesta di garanzie per ripartire. “Il nostro e un comparto completamente dimenticato – spiega Luciano Paolillo presidente dell’Airb, associazione regali ñ bomboniere – che ha fatturato nel 2019 36 miliardi per ÉÉÎ mila matrimoni. Siamo nel baratro, non abbiamo dati, certezze, nulla. Il Governo non ha capito l’importanza di questo comparto che da. lavoro a 500 mila famiglie oggi in ginocchio. Il nostro comparto non è paragonabile a un negozio a fronte strada che uno entra ed esce. Noi abbiamo bisogno di programmare. Nel 2020 in Campania siamo passati da 35mila matrimoni a un massimo di 1200: di fatto siamo fermi da quattordici mesi e con un fatturato calato nel 90%. Dicono che il problema siano gli abbracci ai matrimoni, ma se non ci abbracciamo da quattordici mesi. E poi abbiamo presentato un protocollo che garantisce la sicurezza”. Tra questi, ad esempio, i titolari di numerosi ristoranti della fascia vesuviana che ogni anno organizzano centinaia di matrimoni facendo lavorare anche l’indotto. “Al governo chiediamo tré cose – spiega Vincenzo Borrclli, vicepresidente Assoeventi settore wedding – l’appro vazione definitiva del protocollo presentato in Conferenza Stato-Regioni; la data certa per riaprire e ristori non solo per piccole ñ medie imprese ma per i lavoratori molti dei quali sono stagionali. In Campania sono circa 80 mila gli addetti coinvolti, tra filiera agroalimentarc, floro-vivaistica, della moda, fotografi, abiti da sposa, cerimonia, pelletteria, scarpe, gioielli, trucco ñ parrucco, agenzie di viaggi, allestitori, gente che lavora da Pasqua a ottobre e che ora sono fermi”.