Napoli, l’Aeroporto Internazionale di Capodichino, nel mese di ottobre, si è trasformato in tutta sorpresa, in luogo d’incontri culturali e degustativi, non solo per i viaggiatori in transito, ma anche per tutti i napoletani, che hanno peppino-3desiderato abbandonarsi a nuove emozioni, gustando un buon caffè, oppure un ottimo drink, a pochi passi dalla città, presso il nuovo bar “Tradizione Italiana Cocktail Bar” dove kimbo è il padrone di casa. La location, che si trova all’interno del groundfloor della stazione aeroportuale, è accessibile a tutti, anche per chi non deve viaggiare, diventando così un punto d’incontro per aperitivi, meeting di lavoro, con area confortevole, lontana dalla confusione dei banchi check-in di partenza. Gli appuntamenti programmati per ottobre, sono stati cinque con il tema multisensoriale, che ha voluto esaltare i 5 sensi del corpo, con una rassegna intitolata: “I 5 sensi del caffè” organizzata da Kimbo. L’iniziativa, nata per promuovere la miscela di caffè in tutte le forme, da quella calda per passare attraverso il bio e le creme, per finire poi ai diversi cocktail miscelati, è stata resa possibile, grazie anche collaborazione della Gesac- Aeroporto di Napoli, e Italian Food Tradition. Gli appuntamenti si sono così suddivisi: il primo, avente come tema peppino-4Udito & Caffè, il 2° Vista & Caffè, il 3° Gusto & Caffè, il 4° Olfatto & Caffè e per finire il 5° e ultimo appuntamento Tatto & Caffè, programmato per lunedì 31 ottobre dalle 17,00 alle 22,00 in occasione della festa di Halloween. Il ciclo di eventi è stato sempre accompagnato dal DJ Set Cerchietto, che con la sua musica coinvolgente, ha fatto ballare persino i turisti in attesa del volo di partenza, i quali anche solo per un attimo, hanno deposto le valigie, e si sono lasciati andare in simpatici movimenti corporei sulle note musicali napoletane e brasiliane. L’effetto cocktail Party, è sempre una miscela esplosiva, una garanzia per chi vuole arrivare dritto all’obiettivo, quello di distogliere la persona dallo stress quotidiano, e regalargli momenti di tranquillità e spensieratezza, accompagnato e perché no, dal suono del tintinnio dei calici, dalle chiacchiere, e gustando dei simpatici stuzzichini, unendo arte, cultura, spettacolo e sport. In rappresentanza dello sport, all’evento dell’Olfatto, è stato invitato il noto centrocampista del Calcio Napoli: Marek peppino-5Hamsìk. C’è chi lo aspettava, ma per tanti è stata una gradita sorpresa, vederlo arrivare e accomodarsi nell’angolo salotto, a disposizione dei suoi scatenatissimi fans, firmando volentieri per loro autografi e scatti fotografici. Ovviamente dopo questa colorata sorpresa sportiva, l’evento si è concentrato sulla performance di attori che hanno inscenato brevi brani, tratti dal libro “Odore di Caffè” scritto per Kimbo nel 1998 da Riccardo Pazzaglia, e dei piccoli ma espressivi ricordi, dei pensieri teatrali del grandissimo attore Eduardo De Filippo, di come si prepara e si gusta il vero caffè napoletano, preparato con l’antichissima macchinetta da caffè a infusione (con il coppetiello di carta sul beccuccio, per racchiudere e non disperdere i sapori del primo caffè filtrato). Un percorso gustativo che ha raggiunto il Top con un’ospite d’eccezione: lo Chef Pietro Parisi, invitato per l’occasione a presentare il suo libro “Un cuoco contadino. I volti della sua terra”. Parisi noto a tutti come lo Chef dei paesi vesuviani, è una persona semplice, dotato di un sorriso naturale e pulito, perché ”la faccia del lavoratore onesto, come mi hanno insegnato i miei nonni contadini” – ha dichiarato nella sua intervista- “deve essere vera e segnata dal sudore e dall’orgoglio del proprio lavoro, che sarà peppino-6l’unica chiave che aprirà sempre tutte le porte, anche quando si è senza soldi! Queste parole le tengo sempre in mente, come insegnamento d’amore, e come battaglia contro tutti quelli che non credevano che si può essere grandi, anche in una terra povera; il nostro lavoro è di difendere le nostre radici napoletane. Noi vogliamo rimanere nella nostra terra per lavorarla, perché amiamo i nostri figli e il loro futuro”. Nonostante la sua giovane età, lo Chef Vesuviano, si è già affermato nel mondo, come Cuoco di fama Internazionale. Infatti, il suo percorso formativo è stato come quello di tantissimi altri, lasciare la sua città per lavorare in giro per il mondo, per acquisire tecniche di lavorazione di cucina internazionale presso le migliori scuole, quali Gualtiero Marchesi e Alain Ducasse, lavorando nei più lussuosi alberghi della Francia, Svizzera fino agli Emirati Arabi. Una sola cosa però Parisi non ha mai dimenticato di mettere in valigia, le sue tecniche tradizionali di una cucina povera. Dopo aver lavorato e conosciuto il mondo del lusso, ha deciso di tornare a casa, aprendo il suo primo ristorante-laboratorio a Palma Campania “Era Ora”, chiamato proprio così, per il successo finalmente ottenuto, e perché era arrivato il momento, di dimostrare a tutti, come un ristorante di stile peppino-7contemporaneo, possa proporre piatti gourmet che rispettano la tradizione e l’amore per la cucina semplice, come quello del ragù, delle polpette al sugo, e della parmigiana di melanzane della nonna. E’ importante sottolineare che, la memoria olfattiva, ci riconduce attraverso i profumi e gli odori, oltre i confini della nostra conoscenza e ci riporta lontano, in luoghi, che pensavamo fossero stati rimossi, che spesso appartengono alla nostra infanzia, e Parisi in questo senso, riesce a farci tornare indietro con la memoria, semplicemente facendoci assaporare il suo “ragù casareccio”. Il vero cuoco deve saper riutilizzare le materie prime definite dal malessere del consumismo “materie di scarto” e questo è uno dei punti forti di Pietro Parisi. Le sue passioni, si sono trasformate in successo professionale, perché è riuscito a far conoscere al mondo intero la tradizione dei nonni, attraverso i famosi “boccaccielli”. Piccoli barattoli di vetro per conserve, cucinati con la tecnica del sottovuoto, rispettando le vecchie tradizioni, per racchiudere i tanti sughi pronti e contorni che fanno dispensa, niente di congelato, come i friarielli, i carciofini arrostiti, peppino2le melanzane sott’olio, i pomodori secchi e tanto altro ancora, fino al barattolino di parmigiana di melanzane con la mozzarella, che sigilla il sapore originale, di come quello cucinato dalla nonna. Il suo libro non poteva essere più che appropriato per l’evento dell’Olfatto, ma le foto stampate sullo stesso, stimolano anche il senso Visivo, suscitando sensazioni piacevoli, che vanno aldilà delle semplici ricette. Basti guardare la copertina che illustra i volti dei suoi fornitori contadini, segnati dalle rughe del sole e del tempo che indicano il lavoro di una vita dedicato alla terra, e con occhi felici che parlano di soddisfazioni, per i raccolti che la loro terra produce. Parisi è molto grato ai suoi contadini a Km 0, scelti a discapito delle tantissime multinazionali, perché più del marchio, ha voluto, dare un volto a chi produce formaggi, a chi zappa la terra e a chi impasta il pane con le mani sporche di farina, come quando si faceva anticamente, per avere il pane fresco la domenica, e tenere unita la famiglia intorno alla tavola. “Il mio libro – ha raccontato lo Chef durante la presentazione – rappresenta la cultura gastronomica, che si porta nei miei ristoranti e la storia dei prodotti e di come si faceva la vera dispensa; il libro deve essere il testamento per mia figlia e per i figli della gente perbene che si batte contro la camorra, e che lavora con sacrificio per dimostrare che non tutti i terreni sono inquinati. Con il mio lavoro porto in tavola una cucina etica e sostenibile per tutti, ed il mio obiettivo, è quello di aiutare i piccoli agricoltori, dai quali acquisto i prodotti freschi tutti i giorni”. Ancora Parisi ci racconta che: “Con le ricette illustrate nel libro, chiudendo gli occhi si può ancora percepire il ricordo della cucina dei nostri genitori e, grazie ai “boccaccielli” sono riuscito a portare il profumo di casa, anche negli Emirati Arabi. Infatti, in un’occasione, aprendo il barattolino di conserva –racconta- ho sprigionato nell’aria, il profumo del basilico fresco appena raccolto, della mozzarella e della conserva di pomodoro” e ha concluso dicendo “queste sono le mie ricchezze!” Ma lo Chef contadino è molto di più ancora, è doveroso ricordare che in primis è un uomo dotato di una forte bontà e predisposizione alla solidarietà. Ogni giorno dedica parte del suo tempo e profitti a chi ne ha bisogno, ovviamente sono azioni che dimostra solo, con un sorriso appagato dall’aiuto, che porge al prossimo. In occasione degli eventi gustativi, si è chiesto allo Chef Vesuviano, di creare un menù appropriato, da offrire ai clienti di Tradizione Italiana Cocktail Bar, fatto di panini dai gusti diversi e da salse studiate ad hoc, da abbinare all’Udito, Vista, Gusto, Olfatto e Tatto, e alla birra artigianale del Birrificio Karma, vanto della nostra regione e dell’Italia in questo settore del beverage, che tra le sue specialità ha proposto anche la birra al caffè. Un menù gourmet, per il nuovo salotto metropolitano nell’aeroporto di Napoli, panini con salsiccia, culatello, caciocavallo, e ancora ingredienti genuini per deliziare il palato dei veri intenditori, che con l’accompagnamento di un’ottima birra di produzione artigianale divengono un pranzo da Re. Uno staff preparato e competente, ha saputo soddisfare gli ospiti dell’evento, e due barman professionisti, hanno stimolato il senso della Vista, con la preparazione dei Drink dalle varie miscelazioni. Attori? No semplicemente artisti nel proporre qualcosa da bere, come il Barman Renato Pinfildi conosciutissimo nel mondo A.I.B.E.S e Marco Parrella che collabora con Kimbo per le Drink List degli eventi. All’Aeroporto di Capodichino, si parte per mondi nuovi, alla scoperta dei sensi, con un biglietto a costo zero! O anche si parte con il ricordo della Napoli enogastronomica nel cuore, che unito alle bellezze culturali, storiche e paesaggistiche, fanno grande e stuzzicano la voglia di tornare presto nella terra del sole e delle tante altre tipiche bellezze che propone ed offre, compresa l’accoglienza nel partire e tornare che il “Tradizione Italiana Cocktail Bar” serba la chi si sofferma in quest’area dell’aeroporto.
Sabrina Abbrunzo