Bertrand Guyon ha disegnato la linea Haute Couture pe 2018 di Schiaparelli immaginando un continuo dialogo tra realtà e fantasia e fornendo, come si è visto su altre passerelle, una via di fuga dal mondo nella bellezza delle linee di alta moda.

L’approccio generale riprende il tocco surrealista che avevano le collezioni di Schiaparelli ai suoi esordi, negli anni Venti, quando le linee risentivano naturalmente del clima dell’epoca e delle avanguardie artistiche. Ci sembra però che il meglio si raggiunga quando si tralasciano rigurgiti dal passato e si propongono abiti immaginati per la nostra epoca, pur se destinati ad un pubblico privilegiato.
Certo non mancano trompe l’oeil, effetti ottici, un repertorio di immagini storicamente ricorrente ma si gioca molto anche con plastiche iridescenti, rafia, dettagli ironici ma fondati su una ricerca dei materiali contemporanea.
I pezzi più belli restano gli abiti da sera, talvolta inaspettatamente declinati in tinte squillanti come l’arancio aragosta – un altro simbolo amatissimo da Elsa Schiaparelli – o con dettagli decorativi geometrici che contrastano con la leggerezza un po’ sognante dei tessuti