La regia di Riccardo Canessa e la direzione musicale di Daniel Oren hanno reso lo spettacolo veramente emozionante. Tre le fortunate repliche, sold out, dell’ opera.
Melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi, rappresentato per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia, l’11 marzo 1851. Il Duca di Mantova, Rigoletto, Gilda, Sparafucile, Maddalena, Giovanna, Marullo, Il Conte di Monterone e la Contessa di Ceprano sono i personaggi che si stagliano sullo sfondo di una trama complessa, raccontata da Victor Hugo in “Le Roi s’amuse”, il dramma teatrale da cui è stata tratta l’opera.“
Il grande Daniel Oren dirige mirabilmente l’Orchestra Filarmonica Salernitana nell’ opera in tre atti di Giuseppe Verdi. A dirigere l’intera rappresentazione Riccardo Canessa. La trama si svolge al Palazzo Ducale di Mantova e vede coinvolte le vite del Duca, del buffone di corte Rigoletto e di sua figlia Gilda, di cui il Duca si è follemente innamorato. Rigoletto, però, farà di tutto per tener lontana la sua creatura dalle avances del suo pretendente, uomo avaro ed arrogante, ma il fato gli riserverà una drammatica sorte. L’opera è stata affidata ad un cast giovane e di alto livello a partire dai protagonisti, il mongolo Amartvshin Enkhbat, voce possente, lettura musicale perfetta, e la bravissima soprano Gilda Fiume. Il duca di Mantova interpretato nella serata finale da Antonio Poli, il giovane tenore lirico di Viterbo acclamato internazionalmente soprattutto nei ruoli verdiani, tornato al Teatro Verdi di Salerno (c’è già stato nella passata stagione cantando Alfredo ne La Traviata, uno dei suoi personaggi più richiesti e apprezzati) debuttando un ruolo che ha molto desiderato, un altro punto di arrivo nella sua ricca galleria verdiana: il Duca di Mantova in Rigoletto. Nondimeno la bravura del folto coro diretto mirabilmente dalla brava Tiziana Carlini, i costumi e le belle scene di Alfredo Troisi, le coreografie di Pina Testa, ed ancora la bella voce di Miriam Artiaco nelle vesti della Contessa di Ceprano.
a cura di Pino Attanasio