Lo ha ripetuto piu’ volte: la sua vocazione non era il cinema e nel sangue aveva piuttosto quella
dell’artista. A Cinecitta’ fini’ quasi per caso, dopo qualche fotoromanzo e un’inattesa popolarita’ coi concorsi di bellezza, di gran moda nell’Italia del primo dopoguerra. Il terzo posto alla finale di Miss Italia dell’edizione 1947, rivale di future stelle del nostro cinema come Lucia Bose’ , Gianna Maria Canale, Eleonora Rossi Drago, Silvana Mangano. La prima apparizione di Gina Lollobrigida, comparsa o figurante, risale gia’ al 1946 “Aquila nera” di Riccardo Freda, il primo ruolo di qualche risalto e’ invece “Campane a martello” di Luigi Zampa nel 1949. Con oltre 60 film, numerosi successi televisivi e ricorrenti “cammei” negli ultimi decenni, la “Lollo” (come tutti la hanno
sempre chiamata, in contrapposizione con il piu’ amichevole
“Sofia” riservato alla Loren) e’ ormai da tanto un’icona
irrimpiazzabile nel cinema mondiale. Tanto da fare di lei una
sorta di “monumento nazionale”.
Il dato unico e’ che questa splendida carriera di fatto si era
chiusa gia’ nei primi anni ’70, quando dirado’ drasticamente le
sue interpretazioni in favore della fotografia e della scultura,
della creazione di gioielli personalissime, le forme espressive
in cui si realizzava.
Ecco i titoli che hanno costruito il suo mito di Diva
assoluta, spesso fuori dall’Italia come conferma la stella sulla
Walk of Fame di Hollywood:
– ACHTUNG! BANDITI! di Carlo Lizzani (1951). Al debutto come
regista, in piena ondata neorealista, Lizzani le affida il ruolo
della giovane e volitiva Gina, coinvolta nella discesa in
pianura di un gruppo partigiano nella Liguria del dopo 8
settembre. E’ gia’ un nome in cartellone, ma il suo ruolo e’ gia’
molto diverso dal cliche’ con cui si stava imponendo.
– FANFAN LA TULIPE di Christian-Jacque (1952). Coinvolta in una
coproduzione tra Italia e Francia di ambientazione storica e
larghi mezzi, a fianco di una star carismatica come Ge’ rard
Philipe, veste i panni di Adelina, figlia di un sergente
dell’esercito di Luigi XV, finta zingara, poi adottata dal Re in
persona e poi sposa dello spadaccino del suo cuore.
– PANE AMORE E FANTASIA di Luigi Comencini (1953). Con il suo
fortunato seguito del 1954, quello di Maria De Ritiis, meglio
nota come Pizzicarella La Bersagliera, e’ il ruolo che fa di Gina
Lollobrigida la star incontrastata del neorealismo “rosa” degli
anni ’50. Un successo assoluto che le fa presto valicare
definitivamente i confini nazionali.
– IL TESORO DELL’AFRICA di John Huston (1953). Benche’
impossibilitata a recitare a Hollywood dopo aver stracciato il
contratto con Howard Hughes, viene scelta dal grande regista
americano per questa commedia satirica sul gangster movie
scritta con Truman Capote. Non resta fra i capolavori della
diva, ma e’ la sua prima apparizione sul mercato americano.
– LA ROMANA di Luigi Zampa (1954). E’ Adriana Silenzi,
protagonista assoluta dell’adattamento di uno dei romanzi piu’
noti di Alberto Moravia. Con “La provinciale” diretto da Mario
Soldati, la Lollo aveva gia’ vestito i panni di un’eroina di
Moravia.
– LA DONNA PIU’ BELLA DEL MONDO di Robert Z. Leonard (1955). E’
la riprova della duttilita’ da autodidatta di un’attrice capace
di passare dal tragico alla commedia e, nel caso della biografia
della grande cantante lirica Gina Cavalieri, anche in grado di
esibirsi come star del cafe’ chantant.
– TRAPEZIO di Carlo Reed (1956). Prodotto e interpretato da Burt
Lancaster che la volle ad ogni costo al suo fianco, ambientato
nel mondo del circo, e’ tra i maggiori successi dell’attrice che
domina con piglio aggressivo il personaggio di Lola,
drammaticamente contesa da due uomini.
– NOTRE DAME DE PARIS di Jean Delannoy (1956). Prima
trasposizione del romanzo di Victor Hugo, girato in uno
scintillante cinemascope si illumina per la sua presenza nel
ruolo di Esmeralda al fianco di Anthony Quinn (Quasimodo). Un
trionfo soprattutto in Francia.
– TORNA A SETTEMBRE di Robert Mulligan. Girato interamente in
Italia, amatissimo dai fan di Rock Hudson (per il quale fu
costruita anche una inesistente storia d’amore con l’attrice),
il film e’ un piccolo gioiello del melodramma romantico.
– LA DONNA DI PAGLIA di Basil Dearden (1964). Un’altra storia
d’amore, questa volta insieme a Sean Connery, forse tra i film
piu’ struggenti e realistici interpretati da Gina Lollobrigida.
La struttura e’ quella del thriller, ma i due protagonisti
rompono ogni schema del genere.
– UN BELLISSIMO NOVEMBRE di Mauro Bolognini (1969). Dal romanzo
di Ercole Patti, la traiettoria amorosa della matura Cettina che
si divide tra l’adolescente Nino, l’aitante Sasa’ e il marito
regolare. Da notare che la voce di Gina e’ in realta’ quella di
Rita Savagnone.
– CENTO E UNA NOTTE di Agne’ s Varda (1995). E’ l’ultimo incontro
della Lollo con il grande cinema in un affresco dedicato al
centenario del cinema in cui si affacciano moltissimi divi, dai
veterani Michel Piccoli e Marcello Mastroianni a Jean Paul
Belmondo (il professor Bebel di cui l’attrice e’ la moglie), fino
al giovanissimo Leonardo DiCaprio.