“Non so come andrà a finire ma sono certa che se si smette di costruire le armi, nessuno ne avrà più per combattere. Questa è l’unica soluzione che vedo”, comunque “quando anni fa sono andata in Iran, molti giovani mi
dicevano che non ci sarebbe mai stato un conflitto fra il loro Stato e gli Usa perché questi ultimi sapevano che avrebbero sicuramente perso contro lo stato iraniano”. Lo ha detto la rockstar Gianna Nannini, oggi a Firenze per presentare il concerto del prossimo 30 maggio allo stadio Franchi, soffermandosi coi giornalisti per una riflessione sui venti di guerra tra Iran e Stati Uniti. “Quello di cui sono certa è che queste guerre hanno poco a che fare con gli obiettivi che vengono colpiti – aggiunge -. Quando nel 2003 mi recai in Iraq, toccai con mano il dramma della guerra. Era stata distrutta la cultura del paese, l’università e la libreria principale che non avevano nessuna relazione col petrolio. Infatti l’unico scopo era quello di distruggere per poi poter ricostruire”.