”Spoleto in tempi recenti si è occupata molto marginalmente di arte. Qualche anno fa, dopo la stagione eroica degli anni 60, abbiamo tentato di riprendere quella tradizione di fare mostre che avessero dignità: quest’anno per la prima volta si riprendono le esperienze passate con le espressioni di arte figurative.
Speriamo che il prossimo anno queste esperienze più che essere parallele siano interne al Festival”. Lo ha detto Vittorio Sgarbi all’inaugurazione della esposizione internazionale di Palazzo Leti, evento che assieme al Premio Margherita Hack fa da corollario del Festival dei Due Mondi 2018.
”Auspico che il coordinatore di Spoleto Arte Salvo Nugnes riprenda i rapporti con Giorgio Ferrara sul piano operativo e si stabilisca una sezione come c’è nella più importante Venezia per le arti visive – prosegue Sgarbi – Ecco perché la giornata è importante, perché si risarcisce lo strappo col Festival visto che l’arte è stata purtroppo figlia di un dio minore, la sorella più piccola. Mi auguro anche che questa mostra possa ridiventare en plein air come fu nel 1962 e quindi questo armistizio dia alle arte visive, ossia a Spoleto Arte come segmento del Festival dei Due Mondi, quella visibilità che ha avuto negli anni passati”, ha concluso Sgarbi.