Una festa simbolo, quella dedicata alla mamma e che si celebra  in molti Paesi del mondo, che pero’ oggi rischia di scontrarsi con una realta’ sempre piu’ all’insegna della ”varieta’ e differenziazione delle situazioni familiari” con il mamma 2pericolo di danneggiare, in alcuni casi, proprio i bambini, i primi ‘chiamati’ a celebrare questa ricorrenza. La lettura ‘alternativa’ di una festa secolare e tra le piu’ famose arriva dalla sociologa Chiara Saraceno, che confessa di non averla mai ”particolarmente amata”. Dalle origini antichissime, questa festivita’ era celebrata nell’antica Grecia e coincideva con le celebrazioni in onore della dea Rea, la madre di tutti gli Dei. Gli antichi romani, invece, intitolavano una settimana intera alla divinita’ Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri. In Italia e’ pero’ nel periodo fascista che viene celebrata la prima Giornata nazionale della Madre e del Fanciullo: era il 24 dicembre 1933, nel quadro della politica della famiglia del governo, e nell’occasione vennero premiate le madri piu’ prolifiche d’Italia. Da allora, il senso della festa – diffusa oggi in tutto il mondo sia pure in date diverse – e’ profondamente mutato: ”Da ‘apoteosi’ della prolificita’ delle donne madri – spiega Saraceno – mi pare che questa ricorrenza si sia trasformata in una festa dalla connotazione piu’ che altro consumistica. La dimensione moderna della Festa della mamma e’ quella affettiva, e non piu’ ideologica, ma il messaggio che passa si riduce spesso a quello consumistico di fare regali”. C’e’ pero’ un altro aspetto da considerare e che, ora piu’ che mai, appare prioritario: ”Le famiglie del nostro secolo sono diverse, varie, e invece e’ come se si desse per scontata l’esistenza di un modello familiare standard, unico, tradizionale e immutato”. Investire soprattutto i bambini del ruolo di celebrare la Festa della mamma, avverte la sociologa, puo’ dunque comportare oggi dei rischi: ”Ci sono bambini che vivono solo col papa’, solo con la mamma o in famiglia arcobaleno. Accentuare ad esempio la celebrazione di questa festa nelle scuole potrebbe determinare dei problemi in quei bambini che vivono situazioni familiari diverse e non tradizionali, marcando delle differenze rispetto ai loro compagni”. Insomma, conclude Saraceno, ”famiglie infelici o nelle quali i rapporti non sono idilliaci sono sempre esistite, ma il punto e’ che oggi le situazioni familiari sono piu’ facilmente varie e variabili. Ecco perche’ una festa cosi’ simbolica finisce oggi per scontrarsi con una realta’ in cui sono moltissimi quelli che,  invece, vivono situazioni familiari ben lontane dal valore simbolico che tale festivita’ vuole richiamare’

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