Ferragosto non vuol dire vacanza per tutti. Negli ospedali medici e infermieri continuano a garantire il servizio sanitario. E c’e’ un reparto a Palermo dove il loro lavoro e’ particolarmente delicato perche’ si occupano di malattie salute-1terribili e che riguardano i bambini. In Oncoematologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera Civico e’ di turno Delia Russo, dirigente medico, 48 anni, che lavora nell’unita’ operativa dal 2002. In queste stanze con i fiori alle pareti, pupazzi e giocattoli, entrano pazienti neonati, bambini, e anche ragazzi per cercare di curare leucemie, linfomi tumori cerebrali, ossei, renali, linfomi. Otto posti letto e un’attivita’ pesante e ampia tiene impegnati il primario, tre medici, 3 contrattisti e 18 infermieri. Oggi, a Ferragosto, in reparto ci sono 4 pazienti di 15, 12, e due di 6 anni.
”Avendo come utenza tutta la Sicilia occidentale restiamo sempre allerta – dice la dottoressa Russo – Dopo aver passato non so quante festivita’ in ospedale ormai non ci faccio piu’ caso. Sono piu’ di 20 anni che mi occupo di queste patologie e vedere guarire e crescere un bimbo che ho avuto in cura e’ una emozione che si rinnova. Abbiamo ex pazienti che oggi sono medici, avvocati, chef, DJ, professori, muratori, meccanici, parrucchieri. Si sono sposati, hanno avuto figli o ne hanno adottati e questo e’ cio’ che mi riempie di gioia. Quando un piccolo paziente entra qui spesso la sua vita’ e’ appesa a un filo. Nel momento in cui per la prima volta varca la soglia del nostro reparto, racconta la sua storia, parla del suo paese,
della sua citta’, del suo quartiere, e resta per sempre nel cuore
e nella memoria fosse soltanto per uno sguardo, una parola, un
gesto. Ogni bambino resta scolpito nel cuore per sempre”.
”Gli infermieri, i colleghi, i volontari sono persone che si
dedicano anima e corpo ai loro compiti – prosegue – che e’ duro
pesante: quando un bimbo muore nulla ti ripaga dalla perdita,
nulla si puo’ fare per contenere il dolore se non sperare che i
fisiologici meccanismi di elaborazione del lutto facciano il
loro lavoro per tutti coloro che restano”.
”Tra i tanti ricordi che porto con me – dice Russo – c’e’ la
poesia di un ragazzino che aveva un tumore cerebrale e che mori’
il giorno dopo averla scritta per la sua fidanzatina: ‘Ricordi
quando andammo con i pattini sul ghiaccio? E tu continuavi a
dire che io non ce la faccio? Percio’ se la vita adesso e’ dura,
tu non devi aver paura. Perche’ fino a quando fiato avro’ io ce
la faro””.
”Vorrei vedere realizzato il mio sogno – conclude – il nostro
sogno, che e’ quello di avere un reparto nuovo di zecca cosi’ come
ci e’ stato detto e per cui i vertici aziendali stanno lavorando
con passione. Vorrei lasciare un reparto moderno e funzionale, a
misura di bambino, per i piccoli pazienti siciliani e per le
loro famiglie, per il nostro futuro. Perche’ occupandoci di
bambini noi ci occupiamo del futuro”