“I sacerdoti dicano meno messe e facciano piu’ incontri con le famiglie ferite da separazioni e contrasti. Queste persone sono nostri fratelli, non abbandoniamoli. Dio ne sara’ contento”. Cosi’ il vescovo di Caserta, Giovanni d’Alise, nel corso del convegno “Morir d’amore” organizzato dalla Diocesi, al quale ha preso parte anche il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino. D’Alise si e’ rivolto a tutti i sacerdoti presenti lanciando un accorato appello che va nella direzione del percorso tracciato da Papa Francesco. “La domanda che la Chiesa deve
porsi – riflette D’Alise – e’ come affrontare queste famiglie che soffrono. Dobbiamo chiederci se facciamo abbastanza per loro. Dobbiamo essere bravi, e mi rivolgo ai sacerdoti, a far capire a Caserta a queste persone che si puo’ vivere in rapporto con la Chiesa nonostante le ferite. C’e’ tanto da lavorare, ed e’ necessario ripartire dalle parole del Papa il quale ha detto che il cammino della Chiesa dopo il Concilio si e’ fermato; riprendiamolo, ma tutti insieme”.