Sant’Antonio Abate, la leader del gruppo «Oltre»: soprusi lavorativi e politici, non solo fisici

 «La violenza sulle donne è uno dei drammi della nostra epoca. Violenza non solo fisica, ma psicologica, sociale; una violenza declinata in tanti contesti».
A dirlo è l’ex consigliera comunale di Sant’Antonio Abate e leader del gruppo «Oltre», Donatella Donadio.
«Le donne subiscono prevaricazioni e discriminazioni in ambito familiare e lavorativo – ha aggiunto – che non sono sempre facilmente visibili come un livido lasciato sulla faccia. Ma sono violenze anche queste. Violenze che impediscono alle donne di poter accedere a ruoli pubblici, di poter fare carriera, sia nella libera professione che in contesti regolamentati, di potersi realizzare come persona».
«Le stesse differenze salariali di genere, a parità di funzioni e di incarico, sono anch’esse una forma di sopruso perché impediscono la piena e legittima affermazione di una donna in ambito lavorativo – ha proseguito Donatella Donadio –. Anche in politica, purtroppo, la parità di genere è sempre subordinata ai “desiderata” degli uomini che, dalla presenza delle quote rose, devono ricevere solo utilità e vantaggi senza mai subirne la competizione. E questo nonostante le donne non abbiano nulla da invidiare agli uomini quanto a competenze, serietà, preparazione e passione e impegno».
«Un pensiero, alla fine, è doveroso rivolgerlo alle vittime collaterali, e indifese, di chi ricorre alla violenza contro le compagne di una vita: i figli delle mamme ammazzate e dei papà in galera. Affidati, senza più genitori, ai nonni e agli zii che spesso, come ho avuto modo personalmente di riscontrare occupandomi di solidarietà e sociale con l’associazione “Il Giardino Segreto”, di cui sono co-fondatrice, accusano gravi problemi economici nel mantenerli. Di loro – ha concluso Donatella Donadio – le istituzioni non si sono mai preoccupate. Commettendo un errore imperdonabile».