Cogliere subito i primi segnali di antipatie, rivalita’, ostilita’ verbali che si manifestano in classe tra gli studenti, che poi potrebbero pericolosamente tradursi in attacchi e prepotenze sui social o diffusione di dati personali online: e’ cio’ che, secondo la polizia, dovrebbero fare gli insegnanti durante l’orario scolastico per prevenire il cyberbullismo. Al drammatico fenomeno il mensile Poliziamoderna del mese di ottobre dedica un inserto speciale. I dati della Polizia postale, si spiega, evidenziano come nella quasi totalita’ dei casi arrivati all’attenzione della polizia vittime e cyberbulli si conoscono nella vita reale, poiche’ condividono la realta’ scolastica, sportiva o ricreativa. Per questo e’ fondamentale cogliere nel quotidiano i primi segni di atteggiamenti che potrebbero degenerare. Occorre dunque, consiglia la Polizia postale, trovare da subito un modo di affrontare le conflittualita’ che si manifestano in classe: la tempestivita’ degli interventi di mediazione del docente puo’ essere determinante. La velocita’ delle comunicazioni via web, la forte impulsivita’ e l’instabilita’ emotiva di preadolescenti e adolescenti possono infatti esacerbare ‘normali’ antipatie, trasformando episodi insignificanti in vere e proprie emergenze mediatiche. La polizia postale ricorda che le immagini sessuali di minorenni possono essere considerate immagini pedopornografiche ai sensi della legge e quindi avere queste foto salvate sul telefonino e sul tablet e diffonderle attraverso i social o Internet puo’ significare commettere i reati di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico: e’ un reato procedibile d’ufficio e questo comporta l’obbligo, per l’insegnante che ne viene a conoscenza, di comunicarlo al dirigente scolastico affinche’ adotti le misure necessarie di denuncia e di tutela delle vittime. Se poi le immagini che si stanno diffondendo in modo virale tra gli studenti sono personali ma non sessuali, occorre informare subito i genitori della vittima in modo che possano valutare se avviare una richiesta di blocco, oscuramento o rimozione ed eventualmente sporgere denuncia.

B.L