“Una riapertura a pranzo, fino alle 18 in zona arancione, e a pranzo e cena, fino all’orario di
coprifuoco in zona gialla. Richiesta che e’ in linea con quella
avanzata ieri nella conferenza Stato-Regioni”. E’ la richiesta
ufficiale che i gestori di ristoranti hanno avanzato in una
lettera inviata oggi da Massimo Di Porzio, presidente di Fipe
Confcommercio, alla segreteria del presidente Vincenzo De Luca e
agli assessori regionali Felice Casucci, delegato al turismo, e
Antonio Marchiello, delegato alle attivita’ produttive.
I ristoratori chiedono per i bar senza tavoli: divieto di
consumare davanti al locale al di fuori delle aree autorizzate;
utilizzo di App che regolino il flusso di ingresso con
prenotazione del posto in fila; stabilire un numero massimo di
persone all’interno e nelle aree esterne autorizzate dei locali
con una persona ogni 2 metri quadrati con indicatori sul
pavimento per le persone che consumano al banco per garantire
una distanza di almeno un metro tra i clienti. Per la categoria
dei bar, l’associazione chiede anche il divieto di vendita di
bevande alcoliche da asporto a partire dall’orario di chiusura
previsto per i bar, da applicarsi a supermercati e distributori
automatici.
Per l’attivita’ con somministrazione ai tavoli, i ristoratori
chiedono tra le varie proposte per riaprire anche in zona
arancione, che venga stabilito un numero massimo di clienti per
garantire la distanza che eviti la trasmissione di droplets tra
i tavoli; di adottare turnazioni del servizio con prenotazioni,
anche su piu’ turni, fino al massimo di persone dichiarate;
utilizzo possibile di App per il tracciamento sicuro dei clienti
dei locali che sostano ai tavoli e l’utilizzo di patenti o altre
specifiche app per i clienti vaccinati. I ristoratori chiedono
anche il divieto di sosta di persone a 10-15 metri dall’ingresso
del locale e consegneranno il cibo da asporto sempre chiuso per
evitare consumo all’esterno. I ristoratori ricordano che “le
proposte vanno necessariamente integrate con un efficace ed
efficiente presidio del territorio da parte delle forze
dell’ordine” e chiedono quindi l’istituzione di un centralino o
di un numero dove poter segnalare eventuali violazioni delle
misure di sicurezza da parte di consumatori, clienti o esercizi
commerciali per informare le autorita’ competenti in caso di non
rispetto delle distanze di sicurezza anche all’esterno del
locale, spiegando che “rispetteremo le prescrizioni sindacali e
in caso di disturbi alla quiete pubblica o al decoro si
informeranno le forze dell’Ordine attraverso il numero
dedicato”. I ristoratori chiedono anche “nei week end e nei
giorni di maggior afflusso di persone, un transennamento
preventivo e un contingentamento degli accessi, anche solo per
il passaggio, come sta avvenendo in altre zone della movida in
Italia”.