Ampliamento della platea dei vaccinatori dando impulso all’Accordo per impiegare i medici di
medicina generale (fino a 44 mila), ricorrendo agli odontoiatri
(fino a 60 mila), impiegando i medici specializzandi, a seguito
dell’Accordo raggiunto tra Governo, Regioni e associazioni di
categoria (fino a 23 mila), ricorrendo ai medici della
Federazione Medico Sportiva Italiana Coni. Inoltre una
“capillarizzazione della somministrazione” impiegando i medici
competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione,
etc. (accordi in via di finalizzazione), ricorrendo ai medici
convenzionati ambulatoriali e pediatri di libera scelta,
proseguendo, dove necessario, all’assunzione di medici e
infermieri a chiamata, che si aggiungeranno a quelli oggi gia’
operativi. Inoltre coinvolgimento dei farmacisti e ricorso
anche, in casi emergenziali, a team mobili.
Questo il pacchetto ‘vaccinatori’ contenuto nel Piano del
Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo.
Un vero e proprio ‘esercito’ formato potenzialmente da oltre
120mila operatori e che puo’ arrivare, con il coinvolgimento
totale di ogni ordine, a potenziali 250mila ‘soldati’
somministratori dei vaccini contro il Sars-CoV-2. “Ma –
sottolinea il segretario nazionale della Fimmg (Federazione
italiana medici medicina generale), Silvestro
Scotti – i numeri non sono risolutori. Rispetto al nuovo Piano
vaccini che prevede l’amplificazione della vaccinazione diffusa
serve un grosso chiarimento su come le forze in campo devono
essere utilizzate” e servono soprattutto, sottolinea, le
munizioni, “le dosi che oggi non abbiamo: una fiala a settimana
o ogni 15 giorni”.
Lo scorso 21 febbraio il via libera al Protocollo d’intesa
nazionale tra medici di famiglia, governo e Regioni. Al 6 marzo
erano 12 le Regioni che hanno infatti attivato ad oggi i
necessari accordi territoriali: Basilicata, Calabria,
Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria,
Valle D’Aosta, Lazio, Puglia e Provincia autonoma di Trento,
secondo una rilevazione Fimmg, ma non tutte sono risultate
subito operative. Il Protocollo prevede, tra l’altro, un
finanziamento aggiuntivo ad integrazione del fondo sanitario
nazionale che sara’ progressivamente definito sulla base
dell’andamento della campagna vaccinale e degli obiettivi e dei
target assegnati ai medici.
E precisa Scotti in merito alla nuova tabella di marcia del
nuovo Piano vaccinale: “Tutti i soggetti chiamati in campo vanno
utilizzati coerentemente con le dosi, con la tipologia dei
pazienti che si vogliono vaccinare in quel momento, con
l’obiettivo che si vuole raggiungere. Una cosa e’ raggiungere
l’obiettivo di una vaccinazione di massa indiscriminata per
l’effetto gregge e in quel caso vuol dire avere dosi massive,
una cosa e’ vaccinare secondo fasce di rischio dove – spiega
Scotti – anche se hai meno dosi devi selezionare sia il
vaccinatore sia la tipologia di vaccino da adattare a quel tipo
di paziente”. Quindi, sottolinea il segretario nazionale della
Fimmg “la complessita’ non e’ semplicisticamente risolta dal
numero di vaccinatori”.
“I medici – dice il presidente della Federazione nazionale
degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli
– sono pronti a dare una mano, anche con i volontari, i medici
cattolici e i pensionati. Siamo a disposizione di categorie
fragili e a rischio, e dei soggetti piu’ ai margini della
societa’ . Ma la difficolta’ e’ organizzativa con 21 modelli
territoriali diversi”.