Un ‘passo indietro’ per la Campania nella lotta contro il Covid. Da domenica torna la ‘zona
arancione’ e, quindi, maggiori restrizioni. Una scelta
‘inevitabile’ la definisce il governatore della Campania,
Vincenzo De Luca. Nei giorni passati “si sono viste immagini da
brivido”, dice. E cioe’ assembramenti, lungomari affollati,
“citta’ abbandonate a se stesse, tanti senza mascherine, zero
controlli”. E cosi’ scattano di nuovo i divieti. Del resto i
contagi aumentano e nelle ultime 48 ore ci sono stati ben 12
decessi.
Non solo. La campagna di vaccinazione, dice De Luca, procede con
“forti ritardi”. “Abbiamo avuto meno della meta’ dei vaccini che
erano stati programmati – ha detto nella consueta diretta Fb –
Siamo fortemente in ritardo, se non abbiamo misure eccezionali,
l’obiettivo di vaccinare 4 milioni e 600 mila persone diventa
irraggiungibile”. “Ad oggi sono 105 mila le persone vaccinate –
continua – Calcoliamo 500 mila vaccinati nella prima settimana
di aprile, se arrivano i vaccini. Ma se andiamo avanti con
questo ritmo ci metteremo 2-3 anni per completare le
vaccinazioni”.
Oggi, a ricevere la prima dose, sono stati gli insegnanti,
mentre continuano le somministrazioni per gli ultraottantenni,
e domani la Campania ricevera’ l’ultima spedizione di febbraio
del vaccino Astrazeneca con 53mila dosi arrivando alla cifra
prevista per il mese di 105.000 dosi.
Ma intanto domenica scattano di nuovo le chiusure per ristoranti
e locali e questa, dicono gli operatori del settore, e’ una
mazzata terribile”. “Stavamo lavorando un po’ a pranzo per
pagare i debiti, restare a galla, una nuova chiusura e’
difficilissima da reggere per tutti i ristoratori ormai”,
ammette Massimo Di Porzio, presidente del ristoratori di
Confcommercio a Napoli e titolare della pizzeria Umberto a
Chiaia. “Non capisco questo accanimento nei confronti dei
ristoranti e dei bar – dice – tutti gli altri negozi restano
aperti, tutti possono ammucchiarsi nei grandi store di
abbigliamento, nei supermercati. E noi? Ci chiudono; lo trovo
insostenibile, bisogna rivedere le regole, lasciare possibilita’
a chi ha spazio di rimanere aperto per guadagnare quello che ci
serve a pagare qualcosa. Se chiudiamo di nuovo diventa veramente
dura, e’ una
tragedia per un settore gia’ in ginocchio”.
Ma i dati parlano chiaro e segnano una lieve risalita per la
curva dei contagi. Sono 1.616 i nuovi casi positivi al Covid
nelle ultime 24 ore su 19.708 tamponi esaminati. Se ieri il
tasso di incidenza era del 7,91%, oggi e’ del 8,19%. E poi ci
sono i decessi: complessivamente sono tredici, 12 solo nelle
ultime 48 ore.