“Attualmente – spiega Andrea Remuzzi – sono ancora pochi i dati da prendere in considerazione per formulare
ipotesi piu’ solide in merito al numero esatto di pazienti che
saranno infettati nei prossimi giorni o nelle prossime
settimane. Dato che finora la percentuale di pazienti che
richiedono la terapia intensiva e’ vicina al 10% dei pazienti
infetti, si puo’ prevedere che potrebbero essere teoricamente
necessari fino a 4.000 posti letto di terapia intensiva durante
il periodo peggiore dell’infezione, che sara’ verosimilmente tra
circa 4 settimane”. “Ci rendiamo conto – afferma Giuseppe
Remuzzi – che e’ molto verosimile che a questo numero di posti
letto di terapia intensiva non si possa arrivare. Una
percentuale speriamo significativa di pazienti accedera’ alla
terapia intensiva, gli altri saranno trattati con supporti
respiratori meno invasivi. Questa e’ una grossa sfida per
l’Italia, perche’ ora ci sono poco piu’ 5.200 posti letto in
terapia intensiva in totale. Sappiamo che il governo e’ al lavoro
per consentire al servizio sanitario di assumere 20.000 medici e
infermieri e di fornire altri 5.000 ventilatori agli ospedali
italiani. Queste misure rappresentano un passo nella giusta
direzione, ma il nostro modello ci dice che devono essere
attuate con urgenza, nel giro di pochi giorni”.