“Il tuo sciopero della fame, in un momento come questo e’ a dir poco fuori moda. E tu, caro
Fabrizio, sei troppo intelligente per non sapere che se dovessi
morire adesso solo per fare un dispetto a chi, per forza, ha
dovuto giudicarti, non gliene fregherebbe niente a nessuno.
Quando tu, con la faccia insanguinata, inveendo contro i
giudici, hai detto che sei un bravo ragazzo, ebbene io sono il
primo a esserne convinto. E’ vero. Tu sei un bravo ragazzo che
pero’ ha commesso dei REATI. Con in piu’ l’aggravante di sfidare i
giudici”. Sono alcune delle parole che Adriano Celentano
attraverso i social scrive a Fabrizio Corona, che si trova nel
reparto di Psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano in
attesa di tornare in carcere dopo la revoca dei domiciliari. Non
e’ la prima volta che il Molleggiato scrive al fotografo ma
stavolta gli annuncia di aver avuto “un’idea” per far cambiare
la sua situazione.
“Qualcosa mi dice – esordisce Celentano – che e’ in atto un
cambiamento… un cambiamento che potrebbe riguardare la tua
storia… e non solo la tua, anche la mia, insomma la storia di
tutti… dell’Italia, del mondo… E chi ce lo sta dicendo e’
quella Signora, sempre un po’ incazzata, che per farci capire il
grande valore di un “tenero ABBRACCIO”, non sempre usa modi
amichevoli. Se poi si accorge che non manteniamo le DISTANZE
diventa anche manesca fino al punto di UCCIDERE. Il suo nome
credo che sia Pande… “mia”, mi pare, o qualche altra cosa che
tradotto, significa: diffusione di una
“BATOSTA MONDIALE”. In un solo anno il Covid ha ucciso 2 milioni
e mezzo di persone, di cui centomila solo in Italia”.
Il Molleggiato poi continua: “In giro qua e la’ , si uccidono
genitori e poi buttati in un fiume. Mentre altri che non si
possono chiamare genitori, non ci pensano un attimo a buttare un
loro figlio di appena 4 giorni nell’acqua bollente, ora
ricoverato in ospedale con ustioni su tutto il corpo”.