A cura di Valerio Giuseppe Mandile

Napoli. Celebrazioni di alta qualità per la storica Gastronomia Arfè, tra le più antiche d’Italia, da un secolo e mezzo protagonista della storia del gusto di Napoli e della Campania e candelina rossa con il numero “150” sullo squisito Babà della tradizione, a ricordare gli anni d’impegno e di onorata attività di un’affiatata e produttiva famiglia napoletana.
Antonio Arfè, orgoglioso ed emozionato, insieme alla moglie Rosaria Troiano, le figlie Barbara e Martina e i fidati collaboratori Silvana, Carlos e Susy, li ha resi indimenticabili promuovendo una serie di riusciti incontri celebrativi realizzati in sicurezza, che si sono susseguiti per più giorni. Con loro, a ricevere i numerosi colleghi professionisti dell’informazione, che si sono alternati nei vari appuntamenti, la giornalista Teresa Lucianelli, specializzata in enofood ed eventi, responsabile per l’ufficio stampa e la comunicazione, che ha firmato l’ampia rassegna stampa e video.
Insieme, hanno accolto gli amici di sempre, i clienti affezionati, a piccoli gruppi, nell’attuale sede unica in via Giacomo Piscicelli 37.
Tra gli amici, Vincenzo Napolitano patron di Cantine Mediterranee; Giuseppe Rivoli per DAC Spa forniture alimentari; m Pasquale Morgese, titolare del Caseificio Morgese, quali massimi rappresentanti delle ditte fornitrici della festeggiata impresa e sostenitori dei vari momenti della manifestazione.

Basandosi sulla cronologia di una rappresentativa raccolta aziendale di foto d’epoca e documentazioni tramandate dai suoi avi, il patron ha puntualmente tracciato nel corso di ciascun appuntamento, attraverso un veritiero percorso, un significativo spaccato storico di Napoli e della Campania, toccando ad una ad una le tappe salienti che hanno segnato la crescita e il successo di un’impresa di eccellenza, simbolo per la città di Napoli e per la Campania, conosciuta e apprezzata anche all’Estero.
Di spiccato interesse, i collegamenti con i contesti storici di tre secoli, segnati da due guerre mondiali e altri conflitti, e pure da numerosi eventi che si sono susseguiti nel bene e nel male fino a questo 2020, pandemia inclusa, con le influenze a volte drammatiche, altre volte positive, sul commercio alimentare e sulla ristorazione, due settori strettamente connessi tra loro e abbinati sempre più frequentemente in un’unica azienda.

Rosario Lopa, quale portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, ha consegnato ad Antonio Arfè – visibilmente commosso e grato, così come tutta la sua famiglia – l’ambito riconoscimento “tributato alla storica azienda in occasione dei 150 anni di onorata attività, per meriti speciali nella valorizzazione dei prodotti della tradizione italiana e ricchezza gastronomica del territorio, che rappresenta il meglio della cultura culinaria, dal 1870 al servizio dei consumatori, all’insegna del migliore gusto e dell’autentica eccellenza campana”.

Si è parlato della competenza del popolo campano nel campo enogastronomico e delle varie produzioni alimentari, tra le migliori al mondo, delle radicate tradizioni, in primis quella culinaria con particolare riferimento all’eccellenza
Chef Antonio ha ricordato le origini dell’attività, nel 1870, ai Quartieri Spagnoli, con la vendita dei generi primari di qualità garantita. Poi, nel 1900, l’inaugurazione del primo negozio su strada, in vico Tiratoio 4, fondato da don Antonio Arfè e donna Teresina Mazziotti che puntarono su ricercate specialità, prodotti caseari freschi e stagionati e salumi provenienti dalle province della Campania: prelibatezze presenti tuttora nell’attuale sede unica aperta di Chiaia nel 1950 e rilevata prima delle nozze dal figlio Pasqualino, sopravvissuto alla prigionia tedesca che, insieme alla futura moglie, Rita Valente, ampliò l’assortimento con pasta, scatolami, liquori e vini di pregio. In un commovente omaggio al coraggio imprenditoriale della mamma, il patronchef ha sottolineato l’impegno di Rita dal 1972, ormai vedova, nel continuare l’attività con grande dedizione alla memoria del marito. Accanto a lei, oltre Bartolomeo Plata – uomo di massima fiducia di Pasquale che ha partecipato con grande entusiasmo ed emozione alle commemorazioni insieme alla consorte – – i figli: Carla e poi Antonio, “cuoco specializzato per amore della famiglia” al quale va innanzitutto il merito di avere puntato sull’eccellenza del gusto partenopeo, rispondendo con squisiti piatti della tradizione e gourmet, specialità rosticciere, variegati dolci – squisiti e sani, a base d’ingredienti freschi – preparati in sede, e col catering e la banchettistica, alle nuove richieste di una clientela particolarmente esigente. Con passione, competenza e professionalità, Antonio Arfè, Maestro di Cucina dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani, ha conquistato con le sue preparazioni un esercito di palati e notorietà in campo nazionale e internazionale.

Insieme a Barbara, presentata ufficialmente quale erede dell’attività culinaria, Antonio ha spiegato il successo della storica Gastronomia, fondato sia sull’attenta selezione dell’offerta, l’asporto e la degustazione al momento, di specialità e tipicità alimentari a filiera controllata, provenienti dalle province della Campania, consegnate più volte al giorno da selezionatissimi fornitori; sia sulle gustose e famose pietanze cucinate in loco anche al momento, e gli irresistibili dolci, caratterizzati dall’appartenenza territoriale e da freschezza, genuinità, oltre che dagli inconfondibili sapori “di una volta”. A tutela della salute, Antonio predilige innovativi metodi di cottura che mantengono intatte le proprietà nutritive i sapori originari: in questo modo tutte le preparazioni risultano leggere e facilmente digeribili.

Prelibatezze salate e dolci, preparate da chef Antonio e dalla sous chef Barbara, hanno emozionato i fortunati ospiti. Padre e figlia hanno anche svelato “piccoli segreti che fanno la differenza” e impreziosiscono le ricette storiche e quelle esclusive targate Arfè, presentate nelle degustazioni celebrative.