Com’era prevedibile, il collegato alla legge di stabilità è largamente influenzato dalla campagna elettorale e dalle pretese dei consiglieri di maggioranza. Ancora una volta, Caldoro e i suoi presentano una legge omnibus nella quale poli1hanno infilato di tutto e di più, compresi provvedimenti che nulla hanno a che vedere con la manovra di Bilancio. Un vero e proprio polpettone indigesto per la Campania”.
Così il vicecapoguppo regionale del Partito Democratico, Antonio Marciano, commenta l’avvio dell’esame in Commissione Bilancio della proposta di legge “Modifiche alla legge regionale 17 agosto 2014, n.16 – Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia regionale, nonché di carattere ordinamentale e organizzativo collegato alla Legge di Stabilità Regionale 2014”.
“Una lenzuolata di centinaia di emendamenti che diventano il regno del possibile e dei desiderata dei vari consiglieri di centrodestra, che intervengono sui temi più disparati: dalla deregulation sul terreno dell’urbanistica, tema sempre caldo nella nostra regione e al centro degli interessi della maggioranza, a interventi nel campo della sanità fino alla presentazione di vere e proprie proposte di legge, che mirano a scavalcare il lavoro regolamentare del Consiglio e delle Commissioni. Senza dimenticare i vari contributi a pioggia, come tra gli altri i 100mila euro per istituire il ‘Centro di Riferimento per le patologie dismorfiche dento-maxillo-facciali dell’età evolutiva’ all’A.O.U. Federico II di Napoli o i 200mila euro all’Asl Napoli 2 Nord per la fornitura di defibrillatori agli istituti scolastici del territorio”, spiega il consigliere.
“Sul fronte del turismo, ad esempio, si continua a cercare di appesantire la governance della nascente Agenzia, con un emendamento che propone la creazione di Uffici Periferici che vanno nella direzione opposta a quella intrapresa con la cancellazione dei super-manager e dei responsabili territoriali. Così come sorprende il tentativo di sostituire Artigiancassa, espressione delle quattro principali associazioni di categoria in Italia e storico riferimento per la Regione Campania, nella gestione dell’accesso al credito per le imprese del settore, come stabilito dalla legge regionale 15/2014, individuando al suo posto una nuova società bancaria”, aggiunge l’esponente PD.
“Siamo di fronte a scene da ultimi giorni dell’Impero: un’esperienza da chiudere e al più presto, nell’interesse della Campania e dei suoi cittadini”, conclude Marciano.

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