Tra il 2014 ed il 2015 il numero complessivo di indagati dalla DDA nel Distretto di Napoli e’ diminuito da 5141 a 4338, ma per la Direzione Nazionale antimafia ed antiterrorismo, che ha diffuso la propria Relazione annuale si tratta di “lievi oscillazioni che non incidono sulla valutazione della perdurante gravita’ del fenomeno della criminalita’ mafiosa”. top 1Il maggiore numero di iscritti nel registro degli indagati (1016) risponde di associazione per delinquere di tipo mafioso
seguita dal reato di traffico di stupefacenti (940). Diminuiscono significativamente gli indagati per estorsione
aggravata (da 1008 a 456), mentre il raddoppio del numero di indagati per il reato di contraffazione – secondo il consigliere Maria Vittoria De Simone, che firma la Relazione della DNA – segnala la diversificazione dei settori di interesse dei clan camorristici. Significativo anche l’aumento del numero di cittadini stranieri indagati dalla DDA, da 187 a 293. Nella classifica per nazionalita’ al primo posto figurano immigrati della Nigeria (60), seguiti da cittadini della Romania (41). La relazione della DNA segnala la “significativa presenza” dei clan camorristici in Spagna. Il Paese iberico viene considerato “lo snodo nelle rotte per il traffico della cocaina e dell’ hashish”, ma la presenza di uomini dei clan camorristici e’ dovuta anche alle attivita’ “di tipo turistico-alberghiero” che costituiscono il reinvestimento dei proventi del traffico di droga. Tra 2014 e 2015 sono state 1257 le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Dda nel Distretto di Napoli, mentre i sequestri preventivi di beni ammontano a 680,4 milioni di euro.

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