Il Tribunale di Napoli Nord ha condannato a 16 anni di reclusione l’imprenditore Nicola Inquieto, ritenuto un fiancheggiatore del boss Michele Zagaria, e disposto la confisca dei beni che la Dia ha sequestrato in
Romania il 12 aprile 2018. Le forze dell’ordine sequestrarono, allora, appartamenti, ville di lusso, societa’ e centri benessere, tutti beni facenti parte, per i pm, del tesoro del boss dei Casalesi, del valore di parecchie decine di milioni di euro. Insieme con Nicola venne arrestato anche il fratello Giuseppe, successivamente scarcerato. A Nicola Inquieto i pm antimafia Catello Maresca, Maurizio Giordano e Alessandro De Falco, hanno contestato i reati di partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso. Le indagini su Nicola Inquieto, che e’ stato arrestato nella citta’ romena di Pitesti, hanno portato alla scoperta di un imponente patrimonio societario e immobiliare in Romania, tra imprese di costruzione, centri benessere, varie centinaia di appartamenti gia’ ultimati o in costruzione. In Romania il clan aveva realizzato una sorta di “testa di ponte” e gli Inquieto, secondo la Dda, rappresentavano il bancomat dell’organizzazione, cui fornivano il denaro in contanti per le esigenze degli esponenti della cosca e delle famiglie dei detenuti. Nicola e Giuseppe sono fratelli di Vincenzo Inquieto, l’uomo che curo’ la latitanza del boss Michele Zagaria fino all’arresto nel bunker di via Mascagni, a Casapesenna, nel dicembre 2011.